Dall’inizio della carriera al grande successo di pubblico, fino alla separazione e al successivo ricongiungimento con Renato Pozzetto: Cochi Ponzoni si è raccontato a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Repubblica.
Lo showman ha ricordato il rapporto che lo lega a Pozzetto, amico di infanzia prima ancora che di cabaret, anche grazie all’amicizia che legava le loro due famiglie: i due hanno iniziato a frequentare le osterie più note di Milano, prendendo lezioni con professionisti doc, basti pensare a Giorgio Gaber e Bruno De Filippi. Il successo arrivò grazie all’Oca d’oro, per poi arrivare al Derby, ha evidenziato Cochi Ponzoni: «Un gruppo irripetibile. Noi, Felice Andreasi, Bruno Lauzi, Lino Toffoli, ovviamente Jannacci: il Gruppo motore. Il Derby aveva una capienza di 300 persone. Spesso ne restavano fuori 200, per la richiesta che c’era. Veniva gente da tutta Italia».
COCHI PONZONI E IL RAPPORTO CON RENATO POZZETTO
Cochi Ponzoni ha poi parlato dell’approdo della coppia formata con Renato Pozzetto in tv con Quelli della domenica, senza dimenticare la censura di casa Rai: «Lo sketch del 7+ parlava delle baronie universitarie, dei professori corrotti. Ma il Ministero ci arrivò alla tredicesima puntata». Un successo clamoroso, fino alla separazione datata 1975: Cochi Ponzoni ha sottolineato che sia lui che Pozzetto volevano seguire una strada diversa. Ma tra di loro nessun tipo di divergenza: «Siamo sempre sempre sempre stati amici, fratelli. Certo, coi film ha avuto più successo di me. Pensi che una volta una commessa strabuzzò gli occhi guardandomi, poi confessò “ma lei non era morto?”. Ma io amo il teatro, felicissimo così». L’80enne ha poi ricordato anche la reunion con l’amico e collega, sottolineando che in programma c’è ancora qualche evento per il futuro: «Speriamo nella riapertura del teatro Lirico».