Come sta Papa Francesco, nuovo bollettino: non ci sono state nuove crisi, ma il quadro resta complesso e la prognosi riservata. Dubbi sui tempi di recupero

CONDIZIONI RESTANO PREOCUPANTI: ECCO COME STA PAPA FRANCESCO

Le condizioni di salute di Papa Francesco continuano a destare preoccupazione, soprattutto alla luce del peggioramento di ieri per la crisi di broncospasmo, ma il nuovo bollettino diffuso dalla Sala stampa vaticana fornisce qualche rassicurazione, visto che – pur permanendo un quadro complesso – Papa Francesco non ha avuto nuove crisi e non ha neppure febbre. Dunque, al momento le condizioni a livello clinico restano stabili.



Il Vaticano negli aggiornamenti sulla salute del Santo Padre precisa che nella giornata odierna la ventilazione meccanica non invasiva è stata alternata a lunghe fasi di ossigenoterapia ad alti flussi, ma il pontefice ha fornito una risposta positiva agli scambi gassosi. Inoltre, non è emersa una condizione di leucocitosi (anormale aumento dei globuli bianchi presenti nel sangue).



In merito ai parametri emodinamici, il bollettino del Vaticano conferma una condizione di stabilità. Anche oggi Papa Francesco si è alimentato e sottoposto alla fisioterapia respiratoria, mostrando una collaborazione attiva, infatti resta vigile e orientato.

COME STA PAPA FRANCESCO, I DUBBI SUI TEMPI DI RECUPERO

Non sono mancati i momenti di preghiera durante la giornata per Papa Francesco, che ha anche ricevuto l’Eucarestia nel pomeriggio. Il nuovo bollettino si conclude con la conferma che la prognosi resta riservata.

Nel frattempo, ci si interroga sul recupero di Papa Francesco, perché la crisi di ieri per Stefano Nardini, pneumologia che ha guidato in passato la Società italiana di pneumologia, ha compromesso quella ripresa degli ultimi giorni e allungato i tempi per l’uscita dal Policlinico Gemelli di Roma dove è ricoverato.



In merito alla prognosi, ha previsto che serva almeno una settimana per scioglierla, mentre per il pieno recupero a livello respiratorio potrebbero volerci otto settimane circa. Comunque, quando verrà sciolta la prognosi sulle condizioni di Papa Francesco, andranno fatte le opportune valutazioni per quanto riguarda l’iter terapeutico da intraprendere, perché solo in quella fase saranno chiari i tempi per le dimissioni, una fase che al momento non viene presa in considerazione dai medici.