La Commemorazione dei defunti è strettamente legata a Ognissanti. In questa giornata si prega in particolare per coloro che non sono ancora con Dio

Commemorazione dei defunti: una preghiera speciale per le anime del Purgatorio

Tutti gli anni, il 2 novembre, in Italia e in molti paesi del mondo, si commemorano i defunti: ogni cristiano prega in particolare per le anime del Purgatorio, che attendono di mondare i peccati accumulati durante la vita terrena, per poter avvicinarsi alla Gloria dei Cieli.



In questa occasione si indicono messe in suffragio dei defunti, come del resto invitava a fare Sant’Agostino, a prescindere dalle ricorrenze e, quindi, anche in altri giorni, soprattutto per quelle anime ormai dimenticate che non hanno nessuno che preghi per loro. La festa è collegata a Tutti i Santi, celebrata il giorno prima.



L’abate di Cluny, Sant’Odilone, già nel X secolo estese a tutti i conventi sotto la sua giurisdizione di cantare l’Ufficio dei Defunti la notte del 1 novembre, seguito dalla messa per le anime del Purgatorio il 2 novembre.
Durante la devastante Prima Guerra Mondiale, papa Benedetto XV concesse eccezionalmente ai sacerdoti di tutto il mondo cristiano di celebrare ben tre messe per il suffragio dei defunti.

Questa solenne commemorazione è collegata alla Comunione dei Santi, in base alla quale tutti i cristiani sono parte di Dio, in esso uniti dallo Spirito Santo. Affonda poi le sue radici nella remissione di tutti i peccati, per poi permettere all’anima di unirsi a Cristo e alla resurrezione della carne, ossia alla ricongiunzione dell’anima col corpo alla fine dei tempi.



Le tante tradizioni per la Commemorazione dei defunti

In Italia sopravvivono tradizioni antichissime, come quella di lasciare del cibo a tavola per le anime dei defunti che tornano a visitare le loro case terrene. Succede in Val d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige e Puglia, dove si offrono vino, acqua e pane; in Abruzzo ed Emilia Romagna si usa anche mantenere acceso un lumino durante la notte, per guidare gli spiriti dei cari scomparsi.

A Orsara, in provincia di Foggia, c’è la tradizione antica del Fucacoste e Cocce Priatorj: si usa accendere falò con rami di ginestre e si intagliano zucche, proprio come ad Halloween, dando a esse fattezze umane e illuminandole dall’interno.

I Lari Romani caratterizzano le celebrazioni in Sicilia: si tratta di spiriti protettori che devono essere propiziati da dolcetti lasciati nella notte tra il 1 e il 2 novembre: non possono mancare la frutta Martorana, i biscottini Ossa dei Morti e i pupi di zucchero. Per trovare queste leccornie è possibile anche raggiungere le vivacissime Fiere dei Morti che si svolgono a Catania e Palermo.

In Sardegna invece i bambini si sporcano il volto di cenere e bussano alle case chiedendo frutta secca e dolci “per il bene delle anime”
Infine, quello che succede in Messico in occasione del Dia de los Muertos, avveniva anche in Italia in passato, soprattutto in Veneto, Calabria, Sicilia e Toscana, dove c’era l’abitudine di recarsi sulle tombe dei defunti per mangiare fave, considerato un cibo sacro.

I Santi del giorno

Il 2 novembre, oltre alla Commemorazione dei defunti, si ricordano anche San Donnino di Vienne, Beato Giovanni Bodey, San Marciano di Siria, l’abate Sant’ Ambrogio, San Vittorino, Beato Pio di San Luigi e San Giusto di Trieste.