Dai Istat import export a ottobre 2025, lieve diminuzione delle vendite ma su base annua il commercio cresce del 3,5% sostenuto dai beni di non durevoli
Istat ha pubblicato gli ultimi dati sul commercio da e verso paesi extra Ue relativi al mese di ottobre 2025. Da un confronto con i periodi precedenti risulta che le esportazioni sono diminuite, seppure di poco nell’ultimo trimestre, calando dell’1,4%. Una situazione che anche se leggermente negativa segna comunque un rientro nei limiti della normalità, specialmente per gli scambi con gli Usa che in uscita sono aumentati del 9,6% mentre in entrata hanno raggiunto una maggiorazione dell’89% in più rispetto al 2024. Il saldo tra le due attività, anche se negativo per l’export resta tuttavia buono con un volume Ue di 5,3 miliardi di euro.
Nel dettaglio, analizzando poi i principali paesi di destinazione oltre agli Stati Uniti, emerge una crescita soprattutto per le vendite in Svizzera, del 34,9%, ma anche paesi Opec con +15,7% e Giappone a 7,2% in più. Scendono invece drasticamente quelle verso la Turchia, che è al primo posto tra le diminuzioni a -34,9%, con il Regno Unito del 12,6% e la Cina al 5,8% in meno. Ad incidere sui numeri dell’export, come sottolinea l’Istituto di Statistica, è specialmente il settore dei beni durevoli e non durevoli, con una decrescita rispettivamente del 6,8% e del 3,5%, seguito dai beni strumentali con -4,9%.

Dati import export da paesi extra Ue, tendenza resta positiva, soprattutto per le vendite di beni non durevoli
I dati Istat periodici che analizzano le variazioni percentuali dei flussi commerciali tra i paesi Ue ed extra Ue, mostrano che l’andamento resta abbastanza positivo seppure con picchi in discesa, registrati soprattutto per quanto riguarda i beni durevoli e l’energia, calata nelle esportazioni del 14% ad ottobre rispetto a settembre 2025. La tendenza annuale della vendita di materia prima è però in aumento, visto che in un anno è aumentata dell’11,2% e allo stesso tempo sono diminuite anche le importazioni dell’8,6%.
Nel bilancio a un anno, la statistica rileva un +3,5% in più sul totale di vendite fuori dall’Unione Europea per i primi 10 mesi del 2025 e il trend dovrebbe continuare ad attestarsi su questi livelli anche per il futuro, considerando che al netto dei beni strumentali, in particolare i mezzi destinati alla navigazione marittima, il resto è stabile sostenuto dalla resilienza del commercio di beni di consumo non durevoli. Il saldo tra import e export è ancora in attivo, con 40,6 miliardi di euro annuali che però sono ancora sotto alle soglie di quelli dello scorso anno che aveva invece fatto registrare commerci per 45,3 miliardi di euro complessivi.
