L'OMS ha provato a censurare l'audizione di Ranieri Guerra alla commissione covid: invocata un'immunità che non ha convinto il senatore Marco Lisei
Continuano le – ormai note – ingerenze nei confronti della commissione covid che sta cercando di far luce sui difficili anni pandemici e, soprattutto, sull’operato del nostro governo e su quella catena di comando che portò alla decisione di chiudere l’Italia per parecchi (troppi) mesi con tutte le note conseguenze che ne sono scaturite: una commissione fortemente volta dal ministro della Salute Orazio Schillaci e guidata dal senatore Marco Lisei.
Proprio lui – riferisce in queste ore lo stesso Lisei, peraltro in occasione dell’apertura dell’audizione odierna della commissione covid – recentemente avrebbe ricevuto una missiva (niente meno) che dagli uffici legale dell’Organizzazione mondiale della sanità che avrebbe invocato una serie di “vincoli (..) che graverebbero sugli ex componenti dell’OMS”, riferendosi a una sorta di immunità di cui i funzionari godrebbero per i fatti riferiti alla loro funzione istituzionale.
Il riferimento dei legali dell’OMS è – naturalmente – all’audizione in commissione covid di Ranieri Guerra, in epoca pandemica direttore generale aggiunto dell’Organizzazione e membro del Comitato tecnico che guidò le decisioni prese dal governo guidato da Giuseppe Conte: un volto certamente importante e che meglio di molti altri potrebbe fornire informazioni preziose sull’epoca covid, con l’OMS che – evidentemente – intende “censurarlo” perché potrebbe sapere troppo.
Marco Lisei: “I tentativi dell’OMS di limitare i poteri della commissione covid non avranno alcun effetto”
Immediata e ovvia la risposta dello stesso presidente della commissione covid – appunto, il senatore Marco Lisei – che in occasione dell’udienza che avrebbe portato all’ascolto di Guerra ha chiaramente precisato che “nessun (..) tentativo riuscirà a limitare la mia funzione” di scoprire la verità su quegli anni, conferitagli dalla legge italiana e che passa – naturalmente – attraverso le domande poste da quella stessa commissione covid che guida da parecchi mesi.

A Lisei fanno eco anche i capigruppo meloniani alla Camera e al Senato Galeazzo Bignami e Lucio
Malan che hanno parlato di un “tentativo maldestro” da parte dell’OMS di limitare i poteri della commissione covid: il primo ha definito quanto accaduto “estremamente grave“, specialmente se aggiunto a tutte le altre “pressioni debite e indebite” che la commissione sta ricevendo; mentre il secondo ha ricordato che “immunità non può voler dire mancanza di trasparenza“, specialmente se il soggetto è un ente che si occupa di “questioni mediche (..) importanti e delicate”.
