È morta la 20enne investita a Como per aver soccorso un animale: individuato ed arrestato l'autore, era ubriaco e con una gamba ingessata
È purtroppo morta – peraltro poco dopo il suo arrivo in ospedale in condizioni che fin da subito erano apparse disperate – la 20enne che nella notte tra venerdì e sabato è stata investita alle porte di Como in località Lurago Marinone da un pirata della strada che immediatamente dopo l’investimento si era dileguato senza lasciare (quasi) tracce; mentre alla fine l’autore di quello che ormai si può definire un omicidio stradale è stato individuato dagli inquirenti ed arrestato con molteplici capi d’accusa dato che guidava in stato di ebbrezza e avrebbe anche cercato di nascondere il reato agli inquirenti di Como dopo essere stato raggiunto presso la sua abitazione.
Partendo dal principio, l’investimento a Como risalirebbe – appunto – alla notte tra venerdì e sabato quando la vittima 20enne – poi identificata come Noemi Fiordilino – era scesa dal veicolo sul quale si trovava anche il fidanzato: l’ipotesi è che volesse cercare di salvare la vita ad un piccolo animale individuato a bordo strada, ma non appena ha varcato la linea dell’opposto senso di marcia è stata violentemente colpita da un’auto sopraggiunta a grandissima velocità.
Como, arrestato l’uomo che ha investito la 20enne: aveva una gamba ingessata e un tasso alcolico altissimo
La 20enne di Como è stata trascinata sull’asfalto per un 50ina di metri, mentre il pirata si è dileguato senza prestare i dovuti soccorso con il fidanzato di Fiordilino ha lanciato immediatamente l’allarme segnalato la targa dell’anonimo pirata agli inquirenti: nonostante il 118 sia giunto sul posto tempestivamente e la ragazza sia stata trasferita in ospedale con un elicottero, per lei non ci sarebbe stato nulla da fare e poco dopo l’arrivo e il ricovero al nosocomio di Como è morta.
Contestualmente, gli inquirenti di Como grazie alla targa sono riusciti a risalire al proprietario dell’auto raggiungendolo presso la sua abitazione: in un primo momento l’uomo – un 49enne – ha negato l’incidente sostenendo che la sua auto fosse stata rubata il giorno prima; ma dopo il ritrovamento del veicolo poco distante non ha potuto far altro che confessare e gli agenti in quel momento hanno constato che aveva – oltre ad una gamba ingessata incompatibile con la guida di un veicolo – un tasso alcolico di 1.49 dopo una serata per locali con i suoi amici.