Condizionatori: con i bonus del 2025 puoi risparmiare su acquisto, installazione e miglioramento energetico. Scopri come ottenere detrazioni
Con l’arrivo imminente dell’estate, pensare a un condizionatore non è soltanto una questione di lotta contro il caldo ma è anche un’occasione concreta per alleggerire le spese domestiche e migliorare la qualità dell’aria in casa, grazie ai bonus previsti nel 2025 e se hai in mente di acquistare un nuovo impianto o di sostituire quello vecchio – magari con un modello più efficiente e sostenibile – quest’anno puoi contare su tre possibilità principali: Bonus Ristrutturazione, Ecobonus e – per alcuni interventi più strutturati – Superbonus.
Ognuno di questi strumenti consente di recuperare una parte importante della spesa attraverso le detrazioni fiscali con percentuali che vanno dal 36% al 70% e con benefici che non riguardano solo il costo dell’apparecchio ma anche quello dell’installazione e degli eventuali accessori collegati come le pompe di calore; il Bonus Ristrutturazione prevede un rimborso fino al 50% se si dimostra un miglioramento energetico dell’abitazione – un intervento che, tra l’altro, aumenta anche il valore dell’immobile – mentre l’Ecobonus è più ambizioso in quanto se rimuovi la vecchia caldaia e utilizzi il condizionatore come unica fonte di riscaldamento, puoi arrivare al 70% di detrazione a condizione che venga allegata un’apposita certificazione tecnica.
Il Superbonus, invece, è riservato a interventi condominiali di più ampio respiro: vale solo se abbinato ad altri lavori come l’isolamento termico delle pareti o la sostituzione dell’impianto centralizzato e – per ottenerlo – serve il salto di almeno due classi energetiche, dimostrabile tramite APE, la certificazione energetica. In ogni caso è importante tenere in ordine i documenti, conservare fatture, relazioni tecniche e inviare tutto nei tempi giusti agli enti competenti; solo così potrai davvero goderti il fresco senza pensieri.
Condizionatori: chi può richiedere i bonus per il 2025 e guida pratica per pulire i filtri
I bonus previsti per il 2025 non sono riservati solo a chi possiede una casa di proprietà ma possono accedervi anche gli affittuari, i soci di cooperative e persino i conviventi more uxorio a patto che le spese siano effettuate in maniera tracciabile e documentata; il bonifico parlante è obbligatorio in quanto va indicata la causale, il codice fiscale del beneficiario e il riferimento normativo altrimenti l’Agenzia delle Entrate potrebbe rifiutare la detrazione.
Non è invece necessario presentare l’ISEE e non esistono limiti di reddito; il rimborso arriva solo in fase di dichiarazione dei redditi, distribuito su dieci anni (un meccanismo che può sembrare lento, ma è comunque un risparmio concreto). Chi vive in zone storiche o soggette a vincoli paesaggistici dovrebbe verificare con il Comune se servono autorizzazioni particolari per installare l’unità esterna (in molti casi non è necessario alcun permesso, ma è meglio informarsi prima di procedere) e poi, oltre alla parte burocratica, c’è quella pratica: condizionatori puliti funzionano meglio e consumano meno.
I filtri – spesso trascurati – raccolgono polvere, allergeni, batteri e se non vengono lavati regolarmente, l’aria in casa può diventare un problema invece che una soluzione ma bastano pochi gesti ogni due mesi: smontare la griglia, aspirare i residui, immergere i filtri in acqua con un po’ di aceto e sapone delicato, poi lasciarli asciugare all’aria (meglio se al sole) e rimontarli solo quando sono perfettamente asciutti. Se sono troppo usurati, meglio sostituirli: ne va della tua salute ma anche della bolletta, perché condizionatori che faticano consumano fino al 30% in più rispetto a quelli ben mantenuti, un dettaglio che, col tempo, fa davvero la differenza.
