“Antonio Gozzi non ritira la candidatura da presidente di Confindustria”
Si fa sempre più intensa la corsa alle elezioni del presidente di Confindustria, con Antonio Gozzi, dato da alcuni come svantaggiato rispetto agli altri due in corsa, Emanuele Orsini e Edoardo Garrone, che non sarebbe intenzionato a ritirare la sua candidatura. La notizia è stata data da fonti vicine all’imprenditore e presidente di Federacciaio, citate dall’agenzia Ansa nella serata di oggi.
Antonio Gozzi, riferiscono le fonti, “non ritira la sua disponibilità a mettersi a servizio del sistema di Confindustria. La partita”, avrebbero detto, “è ancora in corso”. D’altronde fino a pochi giorni fa i sondaggi (o, meglio, rumor) davano Gozzi tra i favoriti, anche se nel frattempo Orsini ha accelerato la sua corsa e, sempre secondo i rumor, avrebbe superato per numero di firme gli altri due contendenti. A sostegno di Antonio Gozzi alla dirigenza di Confindustria c’è anche l’ex presidente Antonio D’Amato, che starebbe facendo campagna elettorale in suo favore, telefonando personalmente ad ogni membro del consiglio, stando almeno a quanto riferisce il sito IndustriaItaliana.
Confindustria: Gozzi vs Orsini vs Garrone
Spetterà, ora, al consiglio di cosiddetti ‘saggi’, che saranno nominati il primo febbraio ed inizieranno i loro lavori il 15, a decidere quali nomi saranno papabili per la corsa a presidente di Confindustria, e probabilmente saranno proprio quelli di Antonio Gozzi, Emanuele Orsini e Edoardo Garrone. Affinché le candidature siano considerate valide dovranno aver raccolto almeno 20 firme da parte dei membri del consiglio, a patto che abbiano rispettato anche il regolamento confindustriale (evitando, per esempio, di parlare con i giornalisti).
I rumor riguardo ad un possibile ritiro di Antonio Gozzi dalla corsa a presidente di Confindustria circola da un paio di giorni e sarebbe nato proprio dalla corsa rapida e serrata di Edoardo Garrone. Quest’ultimo, infatti, avrebbe raccolto nonostante il ritardo nell’avvio della sua campagna il sostegno di Assolombarda (22 voti), mentre anche dal Veneto e dal Piemonte riceve sempre più consensi. Orsini, invece, sembra aver raccolto almeno 50 firme tra Toscana, Emilia, Veneto, Trentino, Lecco e Como. La corsa di Antonio Gozzi a presidente di Confindustria, invece, sembra contare su meno voti, ma va considerata anche l’influenza che D’Amato potrebbe esercitare sul consiglio. La palla, insomma, passa ai ‘saggi’, mentre il 4 aprile si riunirà il Consiglio Generale che eleggerà uno dei candidati e lo sottoporrà, infine, all’Assemblea Generale il 18 aprile (verifica, quest’ultima, tendenzialmente di carattere esclusivamente formale).