I conti risparmio e di investimento proposti dall'UE potrebbero prevedere dei costi più accessibili e un iter più semplice.
Dall’UE giunge un nuovo strumento che funzionerà come conti di risparmio ed investimento, finalizzati ad aiutare i cittadini ad assimilare l’importanza di capitalizzare denaro per il proprio futuro.
L’iniziativa prende il nome di SIA, l’acronimo di “Savings and Investment Accounts“. Con questo strumento si avrà l’opportunità di poter investire in azioni, fondi e obbligazioni a “basso prezzo” ed accedere più semplicemente.
Come funzioneranno i conti risparmio dell’UE?
I conti risparmio e di investimento proposti dall’UE non imporranno una Legge che regolamenti il modo di capitalizzare il proprio denaro, ma piuttosto verranno stilate delle “linee guida” al fine di far crescere il patrimonio dei cittadini riducendone i rischi.

Poi gli stati appartenenti all’Unione Europea avranno la responsabilità di sfruttare degli incentivi da proporre ai contribuenti, così da poter semplificare l’accesso a quegli strumenti finanziari, con l’occasione di poter far fruttare denaro e abbassare i debiti.
I SIA dell’UE non sostituiranno in alcun modo le attuali opzioni d’investimento (come i conti di risparmio), e né tanto meno il conto corrente bancario tradizionale. Si baseranno su un modello più chiaro, trasparente, ampio (ricco di azioni, ETF, obbligazioni e fondi), e costi più abbordabili (con ingresso minimo di 10€).
Incentivi extra da promettere
Da Bruxelles non arrivano imposizioni sui potenziali benefit che ogni Stato membro dovrà “promettere,” ma piuttosto delle raccomandazioni per dare un senso al progetto.
Ad esempio – suggerisce l’UE – si potrebbero abbassare le tasse sui rendimenti o ancora si potrebbe aumentare una campagna promozionale informativa mettendo sul piatto le reali occasioni, opportunità e criticità dei mercati.
Il vantaggio potrebbe essere impattante non solo per i privati, ma anche per le aziende, che potranno contare sul rinnovare le proprie infrastrutture e accumulare capitale “esentasse”.
Naturalmente ad influenzare positivamente o negativamente i risultati saranno gli incentivi promossi dagli Stati, l’interoperabilità della banca dati e la chiarezza esposta agli investitori.
Modello SIA fac simile per l’Italia
In Italia è stato predisposto un possibile esempio del SIA. I cittadini del nostro Bel Paese potrebbero accedere con l’autenticazione digitale (CIE, CNS o SPID), versare un minimo (di circa 10€ una tantum) e poter godere di una esenzione fiscale o un credito d’imposta più vantaggioso per ogni investimento.
Si potrebbe prevedere infine la portabilità per cambiare gestore/operatore d’investimento o conto deposito, così da agevolare gli iter e renderli anche più veloci.
