Per definire le aliquote dei contributi INPS volontari, l’ente previdenziale sociale ha pubblicato la circolare numero 36 del 2024, destinata – per maturare la pensione – ai lavoratori autonomi e ai dipendenti non agricoli, oltre che ai collaboratori iscritti alla gestione separata.
In questo articolo analizziamo dettagliatamente i massimali e minimali suddivisi per gestione previdenziale e fascia di reddito. Il sistema pensionistico italiano offre un panorama piuttosto ampio, oltre alle aliquote per versare i contributi volontariamente ad esempio, è possibile informarsi sull’eventuale recupero dei contributi.
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Come funzionano i contributi INPS volontari
In base all’attività di lavoro dipendente, va specificato che i contributi INPS prevedono un’aliquota uguale al 33% (per quelle con decorrenza oltre al 31 dicembre del ’95), viceversa, con decorrenza antecedente, uguale all’27,87%.
Tali aliquote sono molto simili rispetto al conteggio dei contributi volontari da applicare al 2024, che si basano essenzialmente sulle fasce di reddito di ogni persona fisica.
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Per fare un esempio: in merito alla gestione separata ciò che varia particolarmente è il versamento volontario minimo, che è stabilito in: 4.603,80€ annuali, e 383,65€ mensili per i professionisti. Oppure, 6.077,04€ annuali, e 506,42€ mensili per altri iscritti.
Questi valori trovano applicazione al 2024 per via del minimale, il cui accredito contributivo ha subito delle modifiche, fissato a ben 18.415€ annui.
Contributi volontari per commercianti e artigiani
Sia commercianti che artigiani calcolano il contributo volontario in base a tali aliquote.
- Artigiani titolari di qualsiasi età anagrafica e collaboratori che abbiano più di 21 anni d’età: 24%;
- Artigiani collaboratori d’età non oltre ai 21 anni: 23,70%
- Commercianti titolari (senza limiti d’età) e collaboratori oltre ai 21 anni d’età: 24,48%;
- Commercianti collaboratori d’età inferiore a 21 anni: 24,18%.
Per definire il concetto di contributi volontari, dobbiamo fare riferimento a tutte le tipologie di tributi versati su apposita domanda da parte del lavoratore autonomo ma anche del dipendente, che vorrebbero continuare a versare – appunto volontariamente – indipendentemente da quanto già “pagato” in modo ordinario.
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