Il Coronavirus è devastante per la salute ma anche per l’economia. Ogni società dovrà fare i conti con perdite o quanto meno minori ricavi: vale anche per le società di calcio e nel caso della Juventus è già arrivata una prima stima. Banca IMI, nel report sul titolo della Juventus pubblicato ieri, prevede centodieci milioni di euro di ricavi a rischio per il club bianconero a causa del Coronavirus. In questa stima sui conti della Juventus è stato delineato un doppio scenario conseguente all’emergenza sanitaria che sta bloccando il mondo intero, sport compreso. Il migliore riguarda la possibile ricalendarizzazione delle restanti partite di Serie A e della Champions League, in modo da portare a termine la stagione. In questo caso, secondo il report, “non si prevede un impatto materiale sui conti ma soltanto una differente introduzione di ricavi e costi, probabilmente anche spostando alcune entrate sull’esercizio 2020-21”. Le oscillazioni sarebbero dunque minime e legate alle variabili sportive di tutti gli anni – quanto i bianconeri andranno avanti in Champions League, insomma.
CORONAVIRUS, JUVENTUS: LA STIMA DEI DANNI ECONOMICI
In uno scenario peggiore, la fine anticipata del calcio giocato in questa stagione senza riuscire a completare le varie manifestazioni metterebbe a rischio ricavi per 110 milioni: per la precisione, 45 relativi ai diritti tv della serie A e della Champions League, 40 di introiti da sponsorizzazioni e 20 da mancati incassi da ticketing, tema sul quale si innesta anche la discussione sugli eventuali rimborsi per abbonati e per chi aveva acquistato biglietti di partite che non si dovessero giocare (o come Juventus Inter, sono già state giocate a porte chiuse). Il report sui conti della Juventus ricorda come i conti del primo semestre 2019-2020 abbiano già evidenziato già una perdita di 50,3 milioni rispetto all’utile di 7,5 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente, con i ricavi in calo a 322,3 milioni (-2,4%) e costi in crescita a 260,9 milioni (+15%). Il Coronavirus peggiorerebbe naturalmente la situazione e in questo caso il mal comune non è davvero un mezzo gaudio.