Gli italiani proprio non riescono a rispettare i divieti imposti per far fronte all’emergenza Coronavirus, ed ovviamente l’impennata di multe per violazione diventa inevitabile. Gli appelli a rimanere a casa sfoggiati da spot tv, Vip in prima linea ed esperti che ogni giorno mettono a repentaglio la propria vita per tentare di salvare quella di migliaia di contagiati italiani, sembrano purtroppo vani. Il numero di denunciati, come riferisce Corriere.it, continua a salire vertiginosamente e non spaventano neppure i posti di blocco per le auto ed i continui e sempre più massicci controlli per chi si muove a piedi per le città d’Italia. In migliaia, ogni giorno, escono senza avere un valido motivo per farlo (come prevede l’autocertificazione), e spesso le scuse sono infatti incredibili. E così mentre cala – fortunatamente – il numero di contagiati che violano la quarantena, aumenta al tempo stesso quello di chi esce di casa senza però una valida ragione. Solo ieri, giovedì 2 aprile, sono state controllate 246.829 persone e di queste ben 7.659 sono state raggiunte da una multa salata. Spiccano anche le denuncie, ben 85 per falsa dichiarazione e 24 per epidemia colposa.
CORONAVIRUS, MULTE IN AUMENTO: I DATI DEL VIMINALE
Anche lo scorso 1 aprile non è andata certamente meglio ed i dati relativi alle multe hanno evidenziato una crescita evidente. Lo scorso primo aprile, infatti, sono state eseguiti 246.365 controlli e di questi 7.080 sono finiti con una multa, altri 113 con una denuncia per falso e 19 per epidemia. In due giorni, dunque, le multe sono state quasi 15 mila, il ché significa, stando ai dati del Viminale, quasi 15 mila soggetti a spasso senza una valida ragione legata ad esigenze di lavoro o di salute. Negli ultimi 8 giorni le multe totalizzate sono state 43.558 e 354 denunciati per epidemia. Nonostante il parere contrastante di molti italiani, anche alla luce dei novi dati si rende sempre più necessario proseguire con l’applicazione dei divieti e con maggiori controlli soprattutto in prossimità delle festività pasquali e successivamente dei ponti del 25 aprile e 1 maggio in quanto anche l’ipotesi di una riapertura parziale, la gente tornerebbe in strada senza alcun rispetto delle distante interpersonali, vanificando in poco tempo tutti i sacrifici finora eseguiti.