La Corte di Giustizia Europea ha annullato la decisione presa dalla Commissione UE in merito al “tax ruling” dell’Irlanda in favore di Apple: insomma il Tribunale dell’Unione Europa ha dato torto alla volontà di dimostrare che il Paese avesse concesso un vantaggio al colosso statunitense mediante un trattamento fiscale di favore e domandando pure al Governo di Dublino di “rientrare” degli aiuti ritenuti illegali nei confronti della stessa Apple. Una decisione a suo modo storica perché non solo crea un precedente a favore della compagnia di Tim Cook ma anche perché di fatto annulla la multa record da 13 miliardi di euro che la stessa Commissione aveva inflitto ad Apple: tutto legale, insomma, e nessuno vantaggio anticoncorrenziale concesso dall’Irlanda si legge nella sentenza con la Corte di Giustizia che non ha considerato quegli sconti fiscali concessi dallo Stato come un aiuto improprio: va detto che l’Irlanda da tempo si è messa di traverso rispetto alla richiesta di recuperare quegli stessi aiuti che secondo l’antitrust sarebbero illegali, difendendo a più riprese il proprio sistema fiscale.
CORTE DI GIUSTIZIA UE: “NESSUN REGIME FISCALE AGEVOLATO IN IRLANDA PER APPLE”
Nella sentenza del Tribunale europeo che ha sede in Lussemburgo si legge che, pur essendo state evidenziate delle storture e dei difetti nel sistema di “tax ruling” a favore di Apple, la Commissione non poteva comunque provare che l’Irlanda abbia concesso un vantaggio concorrenziale, e dunque un aiuto di Stato, all’azienda americana: “La Commissione avrebbe dovuto dimostrare che il reddito rappresentava il valore delle attività realmente portate avanti dalle filiali irlandesi” si legge ancora nel testo della sentenza. Dunque a distanza di quattro anni (la decisione secondo cui Apple aveva beneficiato di un regime fiscale agevolato in Irlanda) la compagnia ha vinto il ricorso presentato presso la Corte di Giustizia Europea. E a esultare nelle ultime ore è anche dallo stesso Governo irlandese che, attraverso il titolare del Ministero delle Finanze locali, ha detto di accogliere con favore la decisione e confermando di non aver mai voluto riservare “trattamenti di favore” ad Apple e aver rispettato tutte le norme vigenti nel loro Paese.
BRUCIANTE SCONFITTA PER LA COMMISSIONE: SI ATTENDE IL RICORSO
La Apple, come è noto, aveva stabilito proprio a Dublino la sede europea delle proprie società, ovvero Apple Sales International e Apple Operations Europe: inoltre, a tal proposito va infine ricordato pure che, avendo la Commissione stabilito che l’Irlanda doveva recuperare, in relazione al periodo 2003-2013, le tasse non pagate (circa 13 miliardi a cui andavano aggiunti poi gli interessi), nel frattempo il colosso aveva provveduto a versare la suddetta somma in un conto bloccato anche se poi lo Stato irlandese non vi aveva comunque mai avuto accesso dato che il contenzioso era ancora in corso. Ora la stessa Commissione ha due mesi e 10 giorni di tempo per presentare a sua volta ricorso contro la decisione presso la Corte di Giustizia ed evitare così una bruciante sconfitta sul tema dei regimi fiscali agevolati in alcuni Stati Membri su cui da tempo a Bruxelles e dintorni si cerca di intervenire.