La Corte Suprema americana cambia "rotta"? Dazi, Ius soli, poteri Presidente: dopo la sentenza sull'aborto cosa sta cambiando nella politica americana
NON SOLO ABORTO O IUS SOLI: LA CORTE SUPREMA AMERICANA SI AVVIA A MODIFICARE ALCUNE DELLE PROPRIE SENTENZE PASSATE
Il 2026 potrebbe passare alla storia per la politica americana in quanto la Corte Suprema USA potrebbe nuovamente ribaltare proprie stesse sentenze storiche: praticamente ogni giorno si assiste a Washington a proteste di qualsivoglia genere davanti alla sede del massimo organismo politico e giudiziario degli Stati Uniti d’America, con le politiche della Presidenza Trump particolarmente osteggiate da parte dei cittadini che temono una Corte Suprema sempre più “sbilanciata” verso la componente repubblicana.
Se infatti ormai tutti sanno che la maggioranza tra i 9 giudici supremi costituzionali vede una netta preponderanza delle istanze conservatrici contro quelle progressiste (6 vs 3), non significa che in ogni disputa è scontata la decisione su temi cari alla Presidenza Trump.
Quello però che emerge dalle ultime analisi condotte dalla stampa USA, in particolare dalla Reuters citando il giudizio del professore Wilfred Codrington (Cardozo Law School di New York), è che vi sarebbe una tendenza diversa rispetto al passato nel non mantenere per forza lo stesso parere rispetto alle medesime sentenze passate della Corte Suprema.
NUOVO SCONTRO NELLA POLITICA USA ALL’ORIZZONTE?
Dopo lo storico ribaltamento della sentenza Roe vs Wade sul diritto all’aborto in ambito federale, che ha visto spaccarsi l’opinione pubblica americana sull’indirizzo dato dalla Corte Suprema USA (che ha sancito come non esista un “diritto ad abortire” nella Costituzione americana), molto è cambiato negli affari del massimo organo istituzionale d’America.
Dai dazi allo ius soli, dai finanziamenti federali alla suddivisione del peso elettorale dei singoli Stati, molto il prossimo anno potrà essere deciso dalla Corte Suprema, anche ribaltando sentenze passate (come sul caso della legge sulla cittadinanza, caposaldo della politica americana). In questi giorni i giudici stanno discutendo della possibilità di licenziare un funzionario di un’agenzia federale istituto dal Congresso USA in potere al Presidente degli Stati Uniti: l’amministrazione Trump chiede alla Corte di abbandonare il proprio precedente vincolo, ampliando così i poteri presidenziali.
Da questa sentenza, come da quella sui limiti allo Ius soli imposti dal nuovo piano Trump, molto si comprenderà sull’indirizzo che vorranno prendere i 9 giudici della Supreme Court US: se tornare a mantenere una linea “conservativa” sui propri passati giudizi, o se rivoluzionare pratiche e politiche americane come avvenuto nel 2022 con la sentenza sull’aborto.