La pubblicità e i social ci mostrano le Maldive in un determinato modo. Ma è davvero così? Il confronto
La pubblicità e i social ci mostrano le Maldive in un determinato modo. Ma è davvero così? Il confronto
Ogni anno milioni di turisti scelgono le Maldive come meta per la luna di miele, una vacanza di lusso o una fuga dal mondo. Le immagini che rimbalzano su Instagram, TikTok e sulle riviste di viaggio mostrano un eden perfetto, dove tutto sembra sospeso tra cielo e mare. Ma dietro a questo idillio si nascondono anche sfide, contrasti e disillusioni che spesso sorprendono i viaggiatori meno preparati.
L’immagine prevalente delle Maldive è quella di un arcipelago lussuoso ed esclusivo. Si immagina di alloggiare in un bungalow overwater con accesso diretto alla laguna, cullati dal rumore dell’oceano, sorseggiando un cocktail tropicale al tramonto. L’acqua è così limpida da sembrare irreale, i pesci colorati nuotano tra i coralli visibili a occhio nudo e il servizio nei resort a 5 stelle è paragonabile a quello di uno yacht privato.
Molti si aspettano un’esperienza intima e romantica, lontana dal turismo di massa. Le Maldive vengono vendute come un luogo “fuori dal mondo”, dove ci si può connettere con la natura, rilassare il corpo e la mente, e dimenticare ogni forma di stress.
Maldive: la realtà
Appena si atterra all’aeroporto internazionale di Malé, la capitale, il contrasto è netto. Malé è una delle città più densamente popolate al mondo, con palazzi grigi, traffico caotico e pochi spazi verdi. Da lì in poi, ogni spostamento verso le isole richiede trasferimenti in idrovolante o motoscafo, spesso costosi e non sempre puntuali.
Una volta giunti nel resort, si scopre che la vita sull’isola è fortemente limitata: si può girare a piedi in pochi minuti e uscire non è quasi mai un’opzione, poiché molte isole sono private. Se il tempo è bello, si vive un sogno; ma se piove – come può accadere frequentemente nei mesi umidi – le attività si riducono drasticamente.
Un altro aspetto spesso sottovalutato è il divario culturale. Le Maldive sono un Paese musulmano conservatore. Nelle isole locali (diverse dai resort privati), è vietato l’alcol e le donne devono coprirsi spalle e ginocchia. I turisti spesso non ne sono consapevoli e rischiano di violare norme culturali senza volerlo.
L’afflusso costante di turisti ha portato anche problemi ambientali. Alcuni coralli stanno morendo a causa dell’innalzamento delle temperature oceaniche, dell’inquinamento e del turismo mal gestito. Alcuni resort si impegnano nella sostenibilità, ma non tutti seguono pratiche ecocompatibili. Non è inusuale, soprattutto nelle isole minori o comunque lontani dai luoghi turistici, vedere i rifiuti smaltiti in maniera discutibile e, a volte, bruciati.
Anche i lavoratori locali vivono spesso in condizioni molto diverse da quelle dei turisti. Molti dipendenti dei resort risiedono in aree separate, lontane dal lusso degli ospiti, e lavorano con turni intensi, spesso sottopagati. Gli abitanti locali non amano così tanto l’oceano, tanto da rivolgere le finestre delle proprie abitazioni in direzione contraria.