Arrestato a Roma 57enne accusato di essere "regista" di anarchici a favore di Cospito: piazze violente, lotta armata e incitamento ad attentati anti Stato
ARRESTATO UN 57ENNE ROMANO CHE ORGANIZZAVA E INCITAVA GLI ANARCHICI “PRO” COSPITO
Ha 57 anni, è originario di Roma e sarebbe il “regista” degli anarchici violenti che negli scorsi anni hanno sfidato apertamente lo Stato nelle piazze violente a favore di Alfredo Cospito e degli altri detenuti di ispirazione anarchica. L’arresto è stato disposto dal Tribunale di Roma su richiesta però del dipartimento “Terrorismo” e “reati contro lo Stato” nella medesima procura della Capitale, con l’effettiva presa in carico dei Carabinieri del Ros: incitazioni all’odio, direzione di una rete di anarchici e una lista di reati tutt’altro che corta.
L’uomo infatti si trova indagato per istigazione a delinquere in concorso (e continuato) con però anche le aggravanti specifiche, in quanto avrebbe fatto apologia di reati di terrorismo: da ultimo, l’uomo arrestato a Roma negli scorsi giorni è accusato di reati informatici e telematici con social e portali vicino all’anarchismo antagonista. Tra il 2022 e il 2024, in piena lotta per la liberazione di Cospito dal regime 41 bis – comminato dopo la condanna a 23 anni per l’attentato alla Caserma di Fossano – l’uomo arrestato è accusato di aver utilizzato i propri portali online per incitamento alla violenza e alla lotta armata contro “lo Stato fascista”.
CAOS SINISTRA SUL “CASO COSPITO”: IL RISCHIO TERRORISMO
Secondo quanto raccontato dal “Fatto Quotidiano” e dal “Tempo” dopo le informative della Procura, l’uomo avrebbe usato una casella di email dove riceveva svariati comunicati di rivendicazione per atti anarchici – le celebri “Azioni diretti” – tenendo poi il filo dei rapporti tra operativi sul campo in Italia (e all’estero), altri anarchici militanti e responsabili di attentati più o meno piccoli compiuti contro lo Stato e contro le forze dell’ordine.
Anche se non direttamente legato alle azioni violente, l’anarchico Cospito – divenuto negli scorsi anni un punto di riferimento della sinistra italiana in contrapposizione al Governo Meloni che si è sempre opposta all’eliminazione del 41bis (con decisione però presa da giudici, Tribunali e dal Ministro della Giustizia Nordio. Oltre all’arresto, il Tribunale ha bloccato e oscurato i siti utilizzati dal “regista” dei movimenti anarchici, con i quali erano stati rilanciati proclami alla lotta armata in “nome” di Cospito, contro polizia e carabinieri e contro in generale l’ordine e la sicurezza pubblica.