La Danimarca corre anche grazie alla campagna vaccinale e nelle ultime ore desta sorpresa la notizia che il Paese scandinavo ha messo ufficialmente fine alla maggior parte delle restrizioni in vigore negli altri Stati membri della UE in merito al contenimento dell’emergenza sanitaria da Coronavirus. Come è stato possibile? A Copenhagen e dintorni, come è noto, la diversa strategia nell’affrontare la pandemia e i tassi elevatissimi di popolazione vaccinata, con sacche di ‘anti’ irrisorie se confrontate alle nostre latitudini, hanno consentito al governo locale di allentare la morsa e di far sì che la Danimarca diventi così il primo Paese europeo a decidere di eliminare le ultime limitazioni che ancora erano in vigore.
“La pandemia non rappresenta più una minaccia grave”: è questo il senso del recente discorso tenuto dal Ministro della Salute danese che ha spiegato la ratio dei nuovi provvedimenti e quali saranno le nuove regole di comportamento da tenere nella prossima fase di convivenza col virus SARS-CoV-2. Magnus Heunicke, titolare del dicastero, già a fine agosto aveva spiegato nel corso di una intervista che la pandemia in Danimarca era sotto controllo, pur evidenziando come il Paese non ne era ancora fuori e che da parte di politici e cittadini comuni andava mantenuta l’allerta senza lasciarsi andare a facili trionfalismi. Tuttavia il dato rimane e così dopo un anno e mezzo si comincia a tornare se non alla piena normalità, certamente a qualcosa che le somiglia molto.
DANIMARCA, ADDIO RESTRIZIONI ANTI-COVID: “MERITO DELLE VACCINAZIONI E…”
E così dopo quasi 550 giorni di restrizioni, dalla scorsa mezzanotte la Danimarca ha detto addio anche al Green Pass pure per i locali notturni, mentre le mascherine restano obbligatorie solo negli aeroporti. In attesa che dal 29 settembre anche la Svezia intraprenda questa strada, qui il Covid-19 non è più considerato infatti “una malattia socialmente critica” ha spiegato il Governo, pur lasciando aperta l’ipotesi di un passo indietro o nuove chiusure ove e quando diventasse necessario. Come accennato, una strategia così netta è figlia anche del successo della imponente campagna di vaccinazione di massa con oltre l’80% della popolazione over 12 anni che è stata già immunizzata con ambo le dosi: “Non direi che è stato troppo presto” ha commentato a tal proposito Soeren Riis Paludan, virologo presso l’Università di Aarhus e personalità di spicco del mondo scientifico danese.
L’esperto ha infatti spiegato all’Associated Press il motivo dello stop a tutte le restrizioni, accennando anche al fatto che si potrà sempre tornare indietro e in modo mirato qualora vi fosse la necessità. Al momento misure restrittive restano solo in vigore per i cittadini stranieri in arrivo, mentre la popolazione danese potrebbe dire addio quasi stabilmente all’utilizzo della mascherina. In realtà allo stop si è arrivati per gradi e non tutto d’un tratto allo scoccare della mezzanotte: infatti già dallo scorso 14 agosto la mascherina non era più obbligatoria sui mezzi pubblici, mentre dall’inizio di questo mese hanno riaperto i battenti i locali notturni e pure le assemblee pubbliche hanno ricevuto luce verde. La mascherina resta comunque consigliata negli ospedali, nelle strutture sanitarie e nei centri di monitoraggio del Covid-19, mentre si consiglia comunque di mantenere sempre la distanza di sicurezza interpersonale.