Piantedosi elabora un piano sicurezza ad hoc per Bologna, cosa prevede: Cpr per gli spacciatori, taser alla polizia locale e un presidio a Bolognina
A Bologna è in arrivo un programma di sicurezza studiato su misura. A parlarne è stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in un’intervista al Resto del Carlino, sottolineando come il sindaco Matteo Lepore abbia fatto proprie alcune delle sue indicazioni.
Dal Viminale è stato predisposto un nuovo pacchetto di interventi che si affianca ai 2,6 milioni di euro già stanziati per la città, con ulteriori 100mila euro riservati a iniziative mirate alla protezione della popolazione più anziana.

Il progetto, secondo quanto illustrato dal ministro, comprende diversi punti: la creazione di un centro per il rimpatrio destinato agli spacciatori, l’introduzione dei taser anche per la polizia municipale, un presidio permanente nel quartiere Bolognina, il rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine, il mantenimento delle cosiddette “zone rosse” senza concessioni, e l’adozione di un regolamento che definisca con chiarezza le aree cittadine in cui applicare il Daspo urbano.
LE STOCCATE DI PIANTEDOSI A LEPORE
D’altra parte, Piantedosi ha evidenziato le contraddizioni del sindaco di Bologna, che da un lato invoca i poliziotti, ma poi non interviene quando nella giunta si attaccano le forze dell’ordine; allo stesso modo, fa notare che in passato Lepore ha dichiarato di aver fatto molto sulla sicurezza, ma poi definisce un disastro la questione.
A tal riguardo, ha ricordato che la città è stata lungamente governata dal centrosinistra, fatta eccezione per l’esperienza di Guazzaloca. Per quanto riguarda la questione degli organici, ci tiene a rivendicare il fatto che l’aumento è legato proprio alle mosse del governo Meloni.
LE CONTRADDIZIONI SULLE FORZE DELL’ORDINE
Piantedosi si chiede se il numero di agenti andasse bene quando il governo era appoggiato dal Pd, mentre ora “Merola e Lepore polemizzano come se Bologna fosse una città sguarnita e abbandonata a sé stessa“. I numeri parlano chiaro riguardo la loro attività. Infine, sulle zone rosse rivendica la scelta, visto che nacquero quando era prefetto di Bologna e le aveva condivise con l’allora sindaco Merola, ottenendo così risultati importanti.
