Credito d'imposta ricerca e sviluppo, dove si evince la proroga al 2023? Una nota ministeriale (che non ha valore di legge) vorrebbe la proroga, ma serve un decreto attuativo
Il ministro Giorgetti ha prorogato fino al 2023 la procedura di riversamento del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo.
Si è trattata di una misura necessaria poiché ieri scadeva il termine per il riversamento delle somme eventualmente riconosciute come non dovute e quindi le aziende non avrebbero più potuto beneficiarne.
Credito d’imposta ricerca e sviluppo: dove si evince la proroga al 2023?
Si tratta di una bozza di emendamento anticipato che stabilisce le scadenze al 16 dicembre 2023,16 dicembre 2024 e 16 dicembre 2025. Quindi oltre a prorogare queste misure l’emendamento dovrebbe estendere anche la certificazione per l’attestazione di qualificazione degli investimenti effettuati che, lo stato attuale, è prevista per il credito d’imposta per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione e il design di cui alla legge numero 160/2019.
Gran parte degli operatori sono incerti se aderire alla procedura di riversamento e quindi hanno fatto affidamento alla nota del Ministero di Economia e Finanza che non ha un valore normativo e quindi la scadenza resta comunque al 31 ottobre adesso toccherà direttamente al governo sanare questa situazione e stabilire nel prossimo decreto un eventuale proroga.
Credito d’imposta ricerca e sviluppo: cosa prevede la normativa
Ma cosa è stabilito dalla normativa per il riversamento del credito d’imposta ricerca e sviluppo?
Coloro che hanno utilizzato in compensazione il credito d’imposta maturato a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, possano effettuare il riversamento dell’importo utilizzato.
Significa che tutte le spese identificate come ricerca e sviluppo possono essere incassate come credito d’imposta.
I soggetti che intendono avvalersi della procedura di riversamento spontaneo del credito d’imposta devono inviare apposita richiesta all’Agenzia delle entrate entro il 30 settembre 2022, specificando:
- il periodo o i periodi d’imposta di maturazione del credito d’imposta per cui è presentata la richiesta;
- gli importi del credito oggetto di riversamento spontaneo;
- gli altri dati ed elementi richiesti in relazione alle attività e alle spese ammissibili.