Negli USA il 67% dei cittadini vuole approcci più moderati contro la criminalità: resta sopra al 50% il consenso all'uso della pena di morte

Un recente sondaggio condotto da Gallup ha scoperto che l’assoluta maggioranza dei cittadini statunitensi – con ovvie differenze in base all’orientamento politico, ma ci torneremo – preferirebbe combattere la criminalità con un approccio più moderato, piuttosto che con l’uso della forza bruta promessa dall’attuale presidente Trump; mentre resta superiore al 50% la percentuale di coloro che approvano ancora l’uso della pena di morte come pena ultima per la criminalità, specialmente quando si tratta di omicidi.



Entrando subito nel merito dei dati raccolti da Gallup – che ha analizzato i sentimenti dei cittadini in merito a cinque dei principali approcci politici al fenomeno della criminalità – è decisamente interessante notare che secondo il 67% degli intervistati sono preferibili interventi strutturali che limitino i problemi sociali alla base della criminalità, come la tossicodipendente, le malattie mentali e la povertà grave.



D’altra parte, per il 29% resta migliore un approccio duro alla criminalità che faccia prevalere innanzitutto la legge ed è qui che emerge la prima vera e propria differenza tra il credo politico: infatti, se la media nazionale è del 29% il dato schizza fino al 63% se si guarda ai soli elettori Repubblicani – base elettorale del presidente Trump -, per attestarsi al 23% tra gli indipendenti e scendere – addirittura – fino all’8% se si considerano solamente gli elettori Democratici.

Criminalità, il sondaggio di Gallup: “I Repubblicani sono più punitivi dei Democratici, che chiedono approcci moderati”

Non stupisce, dunque, che secondo Gallup a fronte di una media nazionale tra il 39 e il 41 per cento di chi è favorevole – rispettivamente – all’uso dell’esercito e della Guardia Nazionale per combattere la criminalità nella città, il dato “politico” sfiora – sempre rispettivamente – l’84 e l’85 per cento tra i Repubblicani, per scende fino al 10 e 5 per cento dal punto di vista dei Democratici, con gli indipendenti (31 e 38 per cento) che si piazzano nel mezzo.



Il presidente americano Donald Trump alla Casa Bianca (ANSA-EPA 2025)

Similmente, se per il 41% degli americani la criminalità giovanile dovrebbe essere combattuta applicando – qual’ora sia grave – le stesse leggi usate per gli adulti, sono il 65% dei Repubblicani a caldeggiare questa ipotesi; mente stupisce che anche tra gli elettori Repubblicani sia piuttosto diffusa (71% a fronte di una media nazione del 73%) la volontà di introdurre pene per i genitori qual’ora i figli minori utilizzino le loro armi per commettere dei crimini violenti.

Infine, stupisce – almeno, a tratti – che resti particolarmente alto (ma con le dovute differenze politiche) il sostegno alla pena di morte contro la criminalità: sono, infatti, il 52% dei cittadini a sostenerne la necessità a fronte dei vari tipi di omicidio; mentre pur essendo più moderati i Democratici rispetto ai Repubblicani (rispettivamente 32 e 81 per cento a favore), sembrano essere i giovani a guidare il vero cambiamento nell’approccio alla criminalità, con un sostegno tra il 42 e il 47 per cento tra la Gen Z e i Millennial alla pena di morte.