Una start-up con sede in un villaggio di 4 mila anime nei pressi di Zurigo offre un servizio di crioconservazione al costo di 200 mila euro. Dopo la morte, il corpo, come spiegato da Bild Zeitung, viene congelato dentro un sacco isolante in un contenitore a -200 gradi. Il tutto con la speranza che, in futuro, la scienza abbia trovato il modo per riportare in vita la persona e, più nel dettaglio, riattivare la sua attività metabolica e le sue funzioni vitali. Non è sicuramente una circostanza immediata né tantomeno semplice. Le previsioni più ottimistiche, infatti, prevedono che ciò non sarà possibile prima di 200 o 300 anni. Ma in realtà “non è possibile neanche sapere se davvero questo sarà possibile”, precisa la struttura sul sito.
Il medico tedesco Emil Kendziorra, che è a capo della start-up, tuttavia, crede in questo progetto e vuole portarlo avanti, anche se non vedrà mai il suo compimento. L’idea di puntare sul villaggio di Rafz, in tal senso, non è stato casuale. Il comune svizzero è infatti strategico in quanto ha un tasso di criminalità che rasenta praticamente lo zero e pochissimi rischi di catastrofi naturali come terremoti o alluvioni. Non è però sicuramente l’unica parte del mondo in cui si stanno sperimentando queste pratiche.
Tutti pazzi per la crioconservazione: diventerà una moda?
I corpi in crioconservazione nel mondo sono già 400. Nelle celle frigorifere della sede della start-up che si trova nei pressi di Zurigo, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero già almeno 4 salme, ma presto potrebbero diventare di più. Le iscrizioni infatti sono state ben 400. Le persone provengono da tutta l’Europa. È la prima struttura di questo genere, infatti, nel continente. Il costo della prenotazione ammonta a soli 25 euro, in quanto rappresenta una quota di ingresso all’associazione del dottor Emil Kendziorra. Al momento della morte, quando sarà necessario avviare il processo, tuttavia, sarà necessario sborsarne 200 mila.
In passato la pratica è stata attuata anche negli Stati Uniti e in Cina. Le stime rivelano che nel mondo attualmente ci sono 377 corpi umani crioconservati, di cui 15 sono di italiani. Non è dato sapere se potranno essere resuscitati nei prossimi secoli. Non resta che aspettare.