Andrea Crisanti, noto esperto di microbiologia, è intervenuto nella mattinata di oggi, martedì 17 agosto 2021, ai microfoni di “Agorà Estate”, trasmissione in onda su Rai Tre, nel corso della quale ha parlato del Coronavirus, del vaccino Covid e del Green Pass, arrivando anche a polemizzare con il senatore Ignazio La Russa. In particolare, il professore ha sottolineato di essere d’accordo con l’utilizzo della mascherina anche fra i soggetti vaccinati con doppia dose e muniti di certificazione verde, in particolar modo negli ambienti molto affollati: “Il Green Pass crea ambienti più sicuri, ma non ambienti assolutamente sicuri, perché le persone vaccinate, specialmente con la variante Delta si possono infettare”.
I vaccinati, infatti, nonostante abbiano una probabilità sicuramente inferiore di sviluppare la malattia grave, si infettano con cariche virali molto elevate, quindi sono in grado di contagiare: “Che poi il pass serva a far vaccinare le persone, non ci sono dubbi e io sono favorevole al fatto che si vaccini il maggior numero di persone possibile”. A questo punto, però, è giunta la replica di La Russa, che ha risposto al medico.
ANDREA CRISANTI: “I VACCINI NON SONO PIÙ SPERIMENTALI”
Il politico ha dichiarato che “si continua volutamente a creare terrore. L’allarme è giusto, il terrore no. Con uno scafandro andremmo benissimo, potremmo arrivare a consigliarlo. Il contagio senza sintomi non è malattia. Dopo che ci siamo vaccinati, e fatelo volontariamente, bisogna dire alle persone ‘state tranquilli’. Ci sono altre malattie trascurate, si pensi anche a quelle”.
Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova ha però affermato di ritenere che la mascherina FFP2 nei trasporti sia uno strumento importante: “In Italia muoiono circa 450mila persone all’anno. Io penso che sia vergognoso che esista una malattia trasmissibile che causa il 10% delle morti annui di un Paese. Terrorista è La Russa, che consente e favorisce la trasmissione di una malattia mortale, io sono semplicemente onesto”. Infine, sui vaccini, Crisanti ha affermato che non possono più essere ritenuti in alcun modo sperimentali, “semmai lo erano nove mesi fa. Ne sono stati distribuiti 4 miliardi di dosi e, se è vero che non se ne conoscono gli effetti a lungo termine sull’uomo, questo non lo si sapeva neppure per i vaccini sviluppati in passato”.