Cristina Comencini, ospite a La Volta Buona, si è raccontata partendo dalla sua infanzia fino al rapporto con i figli.
La storia artistica di Cristina Comencini parla per lei; regista di spicco, drammaturga di spessore e sempre ispirata da storie che puntualmente attirano il pubblico verso viaggi introspettivi e degni di nota. Oggi si è raccontata a La Volta Buona partendo proprio dalle sue fonti di ispirazione, su ciò che le ha permesso nel tempo di forgiare il suo talento. Non tanto la figura del papà Luigi, icona del settore, ma soprattutto la mamma Giulia: “E’ stata fondamentale per me, napoletana doc”. L’infanzia è stata il momento cruciale, quella convivialità e quel concetto di festa costante nelle giornate tipiche delle atmosfere partenopee: “Quei momenti della mia infanzia mi hanno ispirato anche nel mio lavoro; la voglia di raccontare storie viene quindi più da mia mamma; grazie a lei ho visto davvero tante storie”.

Si passa poi all’adolescenza, Cristina Comencini si è raccontata nel suo essere ‘ribelle’ in linea con la tendenza del tempo: “Era un’epoca dove eravamo tutti così, c’era per esempio questo desiderio di andare a ballare…”. A tal proposito si è lasciata andare ad una simpatica confessione: “Il mio primo bacio l’ho dato più o meno a quell’età; è stato bellissimo ma ai tempi non avevo voglia di impegnarmi…”.
Cristina Comencini a La Volta Buona: “Mio figlio Carlo Calenda? La politica non mi spaventava”
Cristina Comencini – sempre a La Volta Buona – ha poi raccontato del suo rapporto con i figli data la maternità vissuta a 18 anni. Per la regista e sceneggiatrice si è trattato di un valore aggiunto, di qualcosa che non ha arenato il suo percorso professionale, anzi: “Ero sempre con loro, me li portavo ovunque; non hanno per nulla ostacolato il mio lavoro”. Proprio diventare mamma a quell’età è stata una fonte d’ispirazione, al netto delle difficoltà: “Chiaramente non è stato semplice, ciò che fai con i bambini è comunque più faticoso”.
Parlando dei figli, Cristina Comencini – a La Volta Buona – è stata poi incalzata da Caterina Balivo sulla carriera politica del primogenito, Carlo Calenda: “Se mi spaventava questa sua scelta? Per niente, se un ragazzo giovane manifesta la voglia di fare una cosa, in generale, va supportato”.
