TUBERCOLOSI/ Infermiera Policlinico Gemelli, il marito aveva la Tbc
Il Codacons denuncia: il marito dell’infermiera malata di tubercolosi aveva avuto anche lui la Tbc già nel 2004. Grave responsabilità dell’ente ospedaliero che non ha fatto controlli

Il marito dell’infermiera che ha contagiato numerosi neonati del Policlinico Gemelli aveva avuto la tubercolosi già nel 2004. La notizia fa parte di una denuncia del Codacons, che avrebbe appurato che l’uomo, nel 2004, era stato colpito da Tbc. Il Codacons precisa che in seguito a una consulenza chiesta espressamente a un esperto, il professor Emilio De Lipsis, la tubercolosi può avere un periodo di incubazione pari a dieci anni. Risulta dunque grave, aggiunge l’ente in difesa dei consumatori, che la moglie, infermiera in un ospedale, non sia stata sottoposta a esami, ad esempio una radiografia che avrebbe permesso di accertare che la donna era stata contagiata dal marito. Codacons chiede adesso al presidente della Regione Lazio Renata Polverini di identificare ogni singola persona che negli ultimi due anni e mezzo ha avuto contatti con l’infermiera. Due anni e mezzo cioè da quando lavora nel reparto neonatale, ma il Codacons chiede di identificare anche le persone con cui avrebbe avuto contatti nel periodo in cui ha lavorato in altri reparti. Secondo il Codacons, potrebbe trattarsi di migliaia di persone. Il presidente del Codacons Carlo Rienzi ha espresso un duro giudizio sulla faccenda: “E’ sconcertante che non siano state controllate anche le centinaia di mamme che hanno allattato nello stesso nido dove si trovavano i neonati e come loro a contatto con il morbo”. Il Codacons infine intende costituirsi parte civile come parte offesa per i danni alla collettività agendo contro il Policlinico. Ciò in base alla responsabilità pensale prevista dalla legge del 2003 sugli enti pubblici. Il numero dei bambini contagiati al momento è intanto salito a 34. Le verifiche sui neonati sono state estese anche a quelli venuti alla luce nel mese di febbraio e si sta pensando di allargare i controlli anche ai bambini nati negli ultimi mesi del 2010. Il periodo previsto inziialmente per i controlli sui bambini nati nel reparto in cui lavorava linferiera malata era quello da marzo a luglio 2011. Il ministro fazio, intervenendo nei giorni scorsi sul caso, aveva voluto difendere l’infermiera dicendo che essa non ha colpe. La tubercolosi, ha detto il ministro, è malattia subdola con lunga incubazione e sintomi specifici.
Anche sul contagio all’interno dell’ospedale, il ministro ha smentito l’ipotesi: continuando gli esami in questo modo, al massimo si potrà arrivare alla cifra di cento bambini interessati al caso. Nessuna epidemia dunque per il ministro Fazio.
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