SARAH SCAZZI/ Il processo, parla Sabrina Misseri: per me era una sorella minore

- La Redazione

Al processo sull'uccisione di Sarah Scazzi oggi una delle udienze più attese: è stata infatti sentita Sabrina Misseri, la cugina unica accusata della morte di Sarah. I dettagli.

sabrina_misseri_r439 Foto InfoPhoto

Al processo sull’uccisione di Sarah Scazzi oggi una delle udienze più attese: è stata infatti sentita Sabrina Misseri, la cugina unica accusata della morte di Sarah. Insieme a lei è accusata per complicità la madre, la zia della giovane vittima. L’episodio risale ormai al 26 agosto 2010, quando Sarah scomparve dopo essersi recata proprio dalla cugina, e venne ritrovata cadavere in un pozzo dopo che lo zio Michele aveva deciso di confessare. Primo accusato e arrestato, dietro sua stessa confessione, Michele Misseri si auto accusò di averla uccisa, poi cambiò versione dei fatti e venne rilasciato. Successivamente, nonostante fosse tornato ancora ad auto accusarsi, non venne più creduto. Doveva essere sentita anche Cosima Serrano, ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Sabrina invece ha parlato e molto. Ha detto subito di aver sempre considerato la cugina una sorella minore e di averla sempre trattata come tale. L’interrogatorio si è soffermato molto sugli sms ritrovati nel telefono del ragazzo che secondo le ipotesi piaceva a tutte e due le cugine e proprio per gelosia avrebbe portato Sabrina a uccidere la cugina. E a proposito di Ivano Russo, il ragazzo in questione, Sabrina ha smentito di essere mai stata innamorata di lui: “Sono deduzioni loro, dalla mia bocca non è mai uscita la parola amore riferita a Ivano. Quando ho scritto nel messaggio Dio Ivano era un gioco di parole per dire DIO IVANO riferito ad un gioco sui dieci comandamenti che facevamo insieme”. Quando il giudice le ha fatto notare che lo stesso Ivano le mandò un sms scrivendo di amarla, Sabrina dice che si trattava di scherzi, non erano vere intenzioni. Smentire qualunque innamoramento è stato ovviamente importante per la ragazza in quanto l’accusa di omicidio si regge proprio su questo, su un raptus di gelosia che l’avrebbe spinta a sopprimere Sarah. C’era però, ha ammesso, attrazione sessuale, confermata in quel tentativo di rapporto sessuale che lo stesso Ivano disse di aver respinto. 

Nel contempo gli avvocati della difesa hanno presentato una documentazione contenente 49 lettere e un quinto memoriale che il padre aveva indirizzato alla figlia. In questa documentazione la difesa sostiene ci siano le prove di ammissione da parte del Misseri della sua colpevolezza.





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