E’ durata diverse ore la requisitoria del pubblico ministero che oggi ha riassunto tutti i capi di accusa e le motivazioni degli stessi nei confronti dell’accusato Silvio Berlusconi. Il lungo discorso si risolve in un passaggio unico e fondamentale: il leader del Pdl era a conoscenza che Ruby fosse minorenne ciò nonostante ha fatto sesso con lei. Nessun dubbio neanche che la ragazza fosse una prostituta. Duro attacco dunque che prende di mira anche la stessa ragazza, con una frase peraltro poco felice dove viene definita con un atteggiamento tipicamente “orientale”. Al termine della requisitoria ecco la pena richiesta: sei anni di carcere e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. I festini di Arcore sono stati definiti “parte di un sistema prostitutivo per il soddisfacimento dell’ex premier”. La requisitoria è cominciata sottolineando il ruolo di amici di Berlusconi come Emilio Fede, il quale, dice il pm, partecipò a un concorso di bellezza in cui Ruby dichiarò la propria età. Non è possibile che non avesse avvisato il Cavaliere, ha detto. Ha insistito sul fatto che la ragazza marocchina si prostituisse, “vittima del sogno italiano”, “sfruttando la sua avvenenza e il fatto di essere mussulmana e quindi di potere accreditare, inventandola, la versione di un padre violento e ‘padre-padrone”. Si tirano in ballo anche altri personaggi ad esempio Nicole Minetti così definita: “Siamo di fronte a una rappresentante delle istituzioni che aveva un doppio lavoro: uno, quello di consigliera regionale, alla luce del sole, l’altro non alla luce del sole, quello di gestire le case delle ‘olgettine'”. Vengono presentate anche prove: il 9 marzo Ruby dormì da sola ad Arcore dice la Boccassini. La richiesta di condanna è stata infine accompagnata da una evidente gaffe: “Lo condanno”, ha detto, correggendosi poi con un “Chiedo la condanna”.