C’è già la protesta dell’Associazione dei consumatori davanti agli aumenti del prezzo del carburante scattati nelle ultime ore: la benzina che si vende in questi giorni è stata acquistata dalle compagnie circa un mese fa, ben prima cioè delle ultime crisi che vorrebbero giustificare gli aumenti in corso. Eh sì, perché con magica coincidenza con il periodo delle ferie e degli esodi automobilistici (seppur più contenuti per via della crisi economica) stiamo assistendo come ogni anno a un chiaro balzo in avanti dei prezzi. Quotidiano Energia e Staffetta Quotidiana rilevano che la verde ha toccato 1,852 euro al litro, con punte record di 1,865 euro mentre il diesel arriva anche a 1,749 euro. Le motivazioni delle compagnie dicevamo: la crisi egiziana innanzitutto con conseguente incertezza internazionale che ha portato il brent a quota 100 dollari lo scorso 3 luglio. Le riserve americane in calo poi, che hanno portato il prezzo del petrolio ai nuovi massimi dopo 14 mesi. La protesta del Codacons: “Non esiste alcun “effetto Egitto” sui prezzi dei carburanti e i rialzi dei listini di benzina e gasolio registrati negli ultimi giorni in Italia sono del tutto ingiustificati”. L’associazione ha preparato un esposto che è stato inviato alle procure della Repubblica di Milano e di Roma già impegnate a indagare sulle speculazioni legate ai prezzi del carburante e all’antitrust. Ma intanto gli automobilisti devono mettere mano con preoccupazione al portafogli…