L’università inglese di Cardiff ha proposto uno studio relativo agli islamici e alle altre religioni. Lo studio ha così mostrato che i musulmani adulti che praticano in modo continuativo la loro fede sono il 77%, mentre i cristiani solo il 29%. La quota raggiunta mettendo insieme altre religioni arriva al 65%: ciò dimostrerebbe come i musulmani sono l’entità religiosa che rimane praticante in maggior numero anche in età adulta. Nello studio si legge anche che il 98% dei musulmani dichiara di credere nella religione in cui li hanno cresciuti i loro genitori contro il 62% dei cristiani e l’89% di altre religioni. Questa alta percentuale di praticanti spiegano gli autori della ricerca è dato dal fatto che gli islamici hanno un maggior coinvolgimento con il loro istituto religioso. Soprattutto, lo studio dimostra come tra i musulmani la religione viene trasmessa di generazione in generazione in numero maggiore che nelle altre convinzioni religiose. La dimostrazione è nel fatto che i ragazzini islamici partecipano a scuole religiose tre o anche più volte rispetto ai ragazzini cristiani. Si parla anche di vero indottrinamento: quando un ragazzo, si legge, viene cresciuto nell’idea che quella religione è la tua autentica e unica identità con un indottrinamento continuo effettuato nelle moschee e a casa dai genitori, similare al lavaggio del cervello, si legge, il risultato non può che essere questo.