Google Alphabet / Cos’è? Larry Page e Sundar Pichai: la “scommessa” sulla scelta del nome (oggi, 11 agosto 2015)
Rivoluzione nel mondo Google, nasce Alphabet Inc che controllerà tutte le sezioni dell’immenso impero di Mountain View. Cos’è la nuova holding, Larry Page, Sundar Pichai e i cambiamenti

Che notizia in casa Google, anzi dovremmo dire ormai in casa Alphabet: la nuova holding prende questo nome inglobando la stesa Google che continuerà ad esistere mantenendo il controllo sui servizi web (Youtube, Android, Chrome) ma asciugando notevolmente gli altri effettivi e le società affiliate. Ma perché questo nome? Lo spiega il geniale fondatore di Google nonché nuovo CEO di Alphabet, Larry Page sul blog di Google: «Amiamo il nome Alphabet perché è una collezione di lettere che rappresentavano il linguaggio, una delle innovazioni più importanti dell’umanità e rappresenta il nucleo di come indicizziamo le ricerche con Google». Ma come sempre il duo Page-Brin, i fondatori dell’azienda che ad oggi conta circa 66miliardi di dollari come fatturato, lascia le sorprese verso la fine, stupendo e innovando anche nella scelta del nome, approfondendo un lato che l’uomo medio non avrebbe colto. «Ma ci piace questo nome anche perché significa “alpha-bet” ovvero una scommessa (bet) su alpha, ovvero su investimento superiori agli indicatori di riferimento». Che dire, come sempre un-conventional in quel di Mountain View.
Nel mondo informatizzato e sempre più orientato ai Millenials, la notizia delle ultime ore della fondazione di Alphabet, la nuova holding che ingloberà Google togliendole tutte le specifiche non centranti con i servizi per il web. Google Inc non solo viene sostituita in borsa da Alphabet ma si occuperà “solo” di Youtube, Android e Chrome, di fatto il grosso dei 66 miliardi di fatturato dell’azienda forse più prolifica e innovativa al mondo. La rivoluzione copernicana di Larry Page coinvolge tutti gli assetti societari che vengono appunto totalmente ribaltati: sotto Alphabet ci andranno varie società non direttamente coinvolte nei servizi web, ognuna col proprio CEO per ogni singolo business. Da tempo infatti sembra che gli investitori di Google chiedessero una maggiore trasparenza su costi e redditività delle scommessa sui trasporti, sanità o droni e con questa mossa i capi massimi del gruppo accontentano un po’ tutti, rendendo Google un po’ più libera per continuare a sviluppare un impero che sembra davvero senza fine. Sotto Alphabet andranno certamente Google Ventures, Capital (private equity), Google Fiber, che gestisce la rete superveloce, ma anche le sezioni per la medicina come Calico e Arthur Levinson, in ultimo anche Google X che sta sviluppando l’auto senza pilota. Mentre Android, Youtube, Gmail e Chrome rimangono sotto Google stessa che diventa così il cuore interno di Alphabet: il nuovo CEO sarà l’indiano Sundar Pichai, mentre Page e Brin, i fondatori originari, diventano CEO e Presidente di Alphabet.
La notizia ha fatto boom in tutti gli ambienti del settore informatico e del mercato, con la fondazione della nuova holding Alphabet che prenderà il posto della Google Inc in borsa e non solo, occupandosi e raccogliendo tutte le società non direttamente coinvolte nei progetti sul web. Google rimane ma sarà una parte, anche se la più importante e redditizia, di tutta la holding e gestirà direttamente e in maniera più snella Android, Youtube e Chrome. Ma cambia tutto anche a livello societario e direttivo, con i due fondatori geniali di Google che diventano l’uno il Ceo di Alphabet, Larry Page, e l’altro il nuovo Presidente, Sergey Brin. Ma a gestire invece direttamente Google chi è stato investito del grande ruolo? Per gli esperti del settore non sarà un nome nuovo quello di Sundar Pichai, attuale vice di Larry Page e che domani mattina diventerà il nuovo amministratore delegato dell’azienda con la G più famosa al mondo. Il giovane indiano in poco tempo passa ad essere il manager del lancio di Chrome a direttore di tutta Google, mica male come carriera. Pichai ha frequentato l’università in India prima di approdare a Stanson. Dopo aver ottenuto un Mba alla Wharton School, ha lavorato per Applied Materiale prima di arrivare a Google nel 2014: primo grande risultato di Sundar fu inventare la barra degli strumenti di Google, una delle armi più devastanti della società di Mountain View. In seguito passa all’ideazione e produzione di Chrome, altro passo decisivo di rilancio di Google, con particolare attenzione alas supervisione delle app dirette di Google, compresa Gmail. Fa parte del “L Team”, ovvero l’esclusiva squadra di manager che riporta direttamente al guru Page i lavori e i progetti: dopo l’addio del creatore di Android Andy Rubin, Page ha nominato sempre Pichai ad del grande marchio sviluppatore per smartphone e tablet. Annunciando le nuove scelte societarie ieri sera proprio Larry Page loda il giovane e talentuso indiano: «Mi ritengo fortunato ad avere una persona come lui alla guida di una Google leggermente dimagrita, Sundar continuerà a lavorare sull’innovazione, facendo sempre più progressi nella nostra missione di organizzare l’informazione del mondo».
Una decisione a sorpresa, completamente non attesa, quella di fondatori di Google Larry Page e Sergey Brin che hanno deciso di costituire la nuova holding Alphabet che controllerà anche Google Inc. sostituendola in borsa e prendendo in carica tutti i progetti e le società non direttamente contingenti alle attività internet. Il marchio con la G continuerà a gestire le attività più produttive come Android, Chrome e Youtube ma il resto andrà sotto Alphabet. La bomba nel mondo informatico e non ha travolto tutti, compresi i mercati che non si aspettavano l’ennesima mossa controcorrente dei geniali fondatori di Google, ma che comunque hanno fin da subito dimostrato di apprezzare. Ieri sera il valore dell’azione Google è salito del 7 per centro fino a quota 708 dollari. Con la creazione di Alphabet, il gruppo di fatti assume una struttura molto simile alla Berkshire Hathaway, la conglomerata di Warren Buffet: “l’oracolo di Omaha” è sempre stato apprezzato e molto citato da Page che ammirava il modello di Buffet come gestione societaria, tanto che nello scorso dicembre Larry aveva detto ai propri investitori di guardare alla Berkshire come a un modello da seguire per costruire un gruppo aziendale più vasto e complesso. Neo prossimi giorni il mercato comunque darà i primi veri risultati di questa faraonica operazione che porta la multinazionale forse più famosa la mondo a separare l’attività di ricerca sul web, Youtube e le altre società internet dalle divisioni di ricerca e investimento.
Boom, novità sorpresa, questo è Alphabet: Google annuncia la rivoluzione societaria che sta stupendo il mondo informatico e non, con la nascita della nuova holding Alphabet d’ora in poi tutte le divisioni del fu gruppo Google Inc faranno capo a questa nuova e rivoluzionaria holding. Mossa azzardata ma che riflette il senso di innovazione continua che viene vissuto e proposto al mondo in Mountain View, sede dell’azienda più famosa al mondo. La multinazionale americana separa di fatto l’attività di ricerca sul web, Youtube e le altre società internet delle divisioni di ricerca e investimento. Inoltre Alphabet Inc sostituirà del tutto Google Inc come società quotata e tutte le azioni di Google saranno automaticamente convertite nello stesso numero di azioni Alphabet, con gli stessi diritti di prima per tutto gli investitori e per gli azionisti. Ma il motore di ricerca più celebre sul globo sparirà? Assolutamente no, ma diventerà solo una parte della nuova grande azienda: il marchio con la G continuerà ad esistere e sarà sempre il motore del gruppo nonché il principale produttore di ricchezza, ma restringerà e di molto il suo perimetro alle attività più remunerative. Ovvero il motore di ricerca base, la piattaforma Android su cui ha fatto una fortuna con tutti gli smartphone nel mondo e il sistema operativo Chrome. Ciò che invece non c’entra immediatamente con i servizi web viene gestito autonomamente e in maniera più allargata; chiaro, il grosso dei ricavi arriverà sempre dalla parte “googlista” (basti pensare ai 66 miliardi di fatturato registrati dal gruppo nel solo 2014), ma resta comunque una vera rivoluziona per un’azienda forse leader mondiale in crescita e ricchezza che di colpo si fa più piccola dentro una nuovissima e innovativa Holding. Novità ovviamente anche nella gestione societaria: in Alphabet il nuovo Ceo sarà Larry Page (uno dei 2 fondatori di Google), mentre nel segmento Google il nuovo amministratore delegato sarà Sundar Pichai (già vice di Page). Il secondo genio del gruppo che ha creato dal nulla, Sergey Brin, sarà invece il presidente di Alphabet. Nulla da dire, sempre un passo avanti a chi cerca di intercettare il futuro di questo vero “mostro” aziendale che di solito azzecca tutte le mosse: ce la farà anche questa volta?
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