È stato siglato un nuovo accordo tra l’azienda Atac e i sindacati, volto a cercare di far terminare l’ondata di scioperi che ha paralizzato Roma negli ultimi mesi. Secondo il compromesso raggiunto, le ore di lavoro sono state abbassate nuovamente ai livelli che avevano prima dell’accordo tra Guido Improta, ex assessore ai trasporti e alla mobilità con la giunta Marino e Francesco Micheli ,ex direttore generale dell’Atac. I dipendenti, inoltre, dovranno timbrare solo una volta al giorno (e non due), e il servizio di treni Metroferro – che trasporta i lavoratori alla fine del turno – sarà istituito ancora una volta. Quest’ultimo servizio era stato cancellato per via degli ingenti costi che doveva supportare: 600mila euro all’anno per il trasporto di circa 17 dipendenti al giorno. Insomma, Atac ha destinato nuove risorse al servizio, ma non si capisce se effettivamente queste siano rivolte a un effettivo miglioramento delle linee di trasporto pubblico – che, come anche denunciato dall’assessore al Comune di Roma Paolo Berdini, sono ormai allo stremo – oppure siano l’ennesimo sperpero di denaro da parte di un’azienda già al collasso.
Ciò che preme sapere a chi abita a Roma, è se questo accordo siglato tra Atac e i sindacati porti a un effettivo miglioramento del trasporto pubblico a Roma, primo cruccio e problema insormontabile che chi abita nella Capitale ha sulle spalle da anni. Secondo quanto riportato dall’azienda Atac in una nota a seguito dei primi articoli di giornale apparsi sull’accordo, questo miglioramento ci sarà e non tarderà ad arrivare: “Con riferimento a notizie riportate dalla stampa, Atac sottolinea che l’interpretazione data all’accordo del 20 dicembre scorso è parziale e totalmente distorsiva degli obiettivi veri del tavolo di lavoro. Lo spirito dell’accordo, che rimanda a incontri successivi per lo sviluppo delle tematiche affrontate in prima istanza, è necessariamente incentrato sull’efficientamento della produttività e sulla crescita della qualità del servizio, temi su cui Atac non può e non farà nessun passo indietro”. Una cosa in cui sperano i milioni di persone che ogni giorno attraversano Roma, e che non ne possono più dell’inefficienza di un trasporto che condiziona pesantemente la vita di chi cerca di muoversi nella Capitale.