Chi è il Weinstein italiano?/ Fausto Brizzi nel mirino, Nancy Brilli lo difende: “Si è sempre comportato bene”
Chi è il Weinstein italiano? Fausto Brizzi, regista di film di successo come “Notte prima degli esami”, sarebbe l’autore delle molestie denunciate da diverse attrici italiane rimaste anonime

Il mondo dello spettacolo si divide tra chi difende Fausto Brizzi e chi invece si aspetta che venga fatta chiarezza sulle presunte accuse di molestie sessuali. Potrebbe essere lui il regista romano di cui si è parlato a Le Iene, ma per il momento non c’è alcuna certezza. Nel frattempo c’è chi invita alla calma con insinuazioni e rumors: si tratta di Roberto Alessi, direttore di Novella2000. “Occhio a mettere alla gogna il regista Fausto Brizzi. A suo tempo fu fatto lo stesso con Gigi Sabani. C’è pure morto ed era innocente”, ha detto su Instagram con un video. Nancy Brilli ha invece replicato alle accuse rivolte al regista: “Non avevo mai sentito una chiacchiera finora. Conosco Brizzi come persona corretta, un bravo regista e produttore. Un amico che si è comportato sempre correttamente”, riporta Libero. E invita a fare chiarezza sui comportamenti: “Bisogna capire la differenza tra un’avance e una molestia”. (agg. di Silvana Palazzo)
ASIA ARGENTO ALL’ATTACCO: “ORA QUERELACI”
Dopo la replica di Fausto Brizzi alle accuse di presunte molestie sessuali, è Asia Argento a passare all’attacco. “Querelaci a tutte! Non ci fai paura!”, ha twittato l’attrice, rispondendo alla lettera diffusa dal legale del regista, nella quale si fa riferimento anche a possibili querele per chi insinuerà un suo coinvolgimento nello scandalo. Asia Argento, che aveva accusato nelle scorse settimane Harvey Weinstein di averla molestata, ha puntato ora il dito contro Fausto Brizzi. Ma c’è anche chi prende le difese di Fausto Brizzi: si tratta della giovane attrice Lodovica Comello. “Con me è stato sempre gentile, ma distaccato e professionale, non mi ha mai dato modo di pensare ad un atteggiamento inappropriato”, il commento riportato dall’Huffington Post. Il caso, dunque, è destinato a far discutere: siamo solo all’inizio di una vicenda su cui va fatta piena chiarezza. (agg. di Silvana Palazzo)
MOLESTIE NEL CINEMA, SPUNTA IL NOME DI FAUSTO BRIZZI
Tutto ha avuto inizio ad Hollywood, dopo le accuse di stupro rivolte ad Harvey Weinstein, il produttore chiamato in causa da decine di attrici, anche di grosso calibro, che hanno raccontato pubblicamente degli assalti a sfondo sessuale subiti dal fondatore della Miramax. Le molestie nel mondo del cinema, però, non sembrano limitarsi ai set americani. Anche in Italia, infatti, diverse attrici hanno avuto il coraggio di parlare apertamente delle violenze (tentate o subite) avvenute in quel mondo ovattato che sta “dietro” la macchina da presa. Se in un primo momento ad essere chiamato in causa era stato Giuseppe Tornatore, con Miriana Trevisan che a Vanity Fair aveva raccontato di un presunto tentativo di molestie risalente a 20 anni fa, adesso al centro delle accuse è finito Fausto Brizzi.
L’INCHIESTA DE LE IENE
I primi sospetti sono nati dopo l’inchiesta de Le Iene Show, che hanno cercato di risalire attraverso diverse testimonianze all’esistenza del cosiddetto “Weinstein italiano”. Negli ambienti cinematografici, infatti, circolava da tempo la voce di un “regista romano di circa 40 anni”, con all’attivo diversi film, “anche commedie, di successo” dedito ad assalti a sfondo sessuale. A confermare l’esistenza di questo personaggio ai microfoni del programma di Italia Uno erano state diverse attrici, protette da anonimato, ma anche diverse collaboratrici del regista. Una di loro aveva confermato di essersi “salvata” soltanto per caso, grazie all’arrivo nella stanza di un’altra persona proprio mentre il regista stava per “passare all’azione”.
IL NOME DI BRIZZI
Ma come si arriva al nome di Brizzi? Intanto il curriculum del regista sembra coincidere con l’identikit del presunto “Weinstein italiano”: romano, sulla 40ina, autore di film e commedie di successo come “Notte prima degli esami” e “Maschi contro femmine”. Inoltre c’è da considerare l’indiscrezione rivelata dal settimanale “Oggi” – smentita dal legale di Brizzi – per cui i rapporti tra Brizzi e la moglie Claudia Zanella si sarebbero “raffreddati” in seguto ad una non meglio precisata “scoperta” di quest’ultima nei confronti del marito. Era stato poi il silenzio del regista, inserito nella lista degli autori e dei produttori contattati da Le Iene per un commento sulla vicenda, ad insinuare ulteriori dubbi sulla sua posizione. A fare chiaramente il nome di Brizzi, però, è Il Corriere della Sera, sottolineando come in realtà – dal momento che il reato di violenza sessuale è perseguibile soltanto a distanza di 6 mesi dal fatto su denuncia della presunta vittima – non sia da escludere la ricerca di un accordo che preveda un risarcimento in denaro per i danni subiti.
LA CASA DI PRODUZIONE
Si tratta in ogni caso di una vicenda delicatissima. Se in America Kevin Spacey per accuse simili è stato estromesso da diverse produzioni, il primo indizio sul coinvolgimento di Brizzi è dato dalla cessione delle sue quote – e dalla rinuncia ad ogni ruolo formale – della società di produzione Wildside, fondata dal romano nel 2009 assieme a Marco Martani, Lorenzo Mieli, Mario Gianani e Saverio Costanzo, di cui il regista fino a poco tempo fa era socio di minoranza, come si può apprendere dalle visure camerali.
LA DIFESA DEL REGISTA
Dopo il caos mediatico che lo ha investito in questi ultimi giorni, Fausto Brizzi si è sentito in dovere di rispondere alle accuse che lo vedrebbero autore di molestie sessuali nei confronti di diverse attrici. Lo ha fatto attraverso una lettera, inviata agli organi di stampa dal suo avvocato Antonio Marino, in cui spiega:”Ho appreso con grande sconcerto dagli articoli apparsi sulle pagine di alcuni quotidiani dell’esistenza di ipotetiche segnalazioni di molestie fatte da persone di cui non viene precisata l’identità. Posso solo affermare, con serenità e sin da ora, che mai e poi mai nella mia vita ho avuto rapporti non consenzienti o condivisi“. Brizzi ha poi aggiunto:”In via precauzionale, e per evitare strumentalizzazioni, ho sospeso tutte le mie attività lavorative ed imprenditoriali. Chiedo a tutti il massimo rispetto della privacy della mia famiglia e, in particolare, di mia moglie“.
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