ARRESTATA LADRA DI GIOIELLI 50ENNE/ Milano: Laila, tradita dalle rughe e dalle borse sotto gli occhi

- Emanuela Longo

Arrestata ladra di gioielli 50enne: a tradirla le troppe rughe e le borse sotto gli occhi. I giudici della Cassazione impietosi contro la donna, finita in arresto nei giorni scorsi.

carabinieri_lapresse_2017 Carabinieri (LaPresse)

Laila, l’affascinante milanese, all’età di 50 anni sta per dire addio, almeno per ora, alla sua lunga carriera di ladra di gioielli e se dovessero aprirsi le porte del carcere, la colpa sarà tutta delle rughe che imperversano sul suo viso, definito da alcuni da vera diva del cinema. Proprio grazie al suo fascino senza tempo, la donna per anni è riuscita a fare razzia di collane, orologi e parure di prestigiose gioiellerie nel capoluogo lombardo e non solo, riuscendo a far abbassare la guardia a sprovveduti commessi, a quanto pare colpiti dal suo charme. L’età che avanza, però, le ha giocato un brutto scherzo ed a tradirla oggi sarebbero state proprio le borse sotto gli occhi e qualche ruga di troppo comparsa sul viso. E così, come riporta Il Giornale, presto la 50enne di origini veneziane si ritroverà nella sua cella, costretta a riflettere sulle sue malefatte ma anche sul tempo che passa e che sembra ormai lasciare i segni evidenti sulla sua pelle. L’arresto sarebbe scattato a causa di due sue imprese risalenti al 2015. Due colpi collezionati a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro. Il primo è stato commesso presso la nota gioielleria Jannelli: qui Laila chiede di vedere un anello, lascia un acconto di 200 euro per non destare sospetti ma poi al momento di andar via riesce a nascondere sotto al foulard una scatola di anelli e diamanti del valore di oltre ottomila euro. Il secondo colpo è avvenuto in una oreficeria di Cusano Milanino, dove la donna, grazie ad un complice, riesce a portare via ben 44 fedi nuziali.

L’IMPIETOSO COMMENTO DEI GIUDICI DELLA CASSAZIONE

Laila in realtà era una vecchia conoscenza delle Forze dell’ordine che da tempo erano sulle sue tracce. Per questo non è stato difficile attribuire proprio a lei le due rapine. E così, dopo aver sottoposto l’album fotografico con i possibili sospetti, proprio i negozianti l’avrebbero prontamente riconosciuta senza alcuna esitazione. Lo scorso dicembre, però, il gip respinse la richiesta di arresto da parte della procura ritenendo troppo vago il riconoscimento fotografico. Da qui il ricorso del pm al Riesame che invece gli dà ragione ma grazie al suo ricorso in Cassazione Laila continua ad agire indisturbata ed a piede libero. La vera battuta di arresto, però, è avvenuta nei giorni scorsi, quando il suo ricorso è stato respinto e questo ha fatto scattare le manette a suo carico. Sicuramente però, a fare più male alla 50enne saranno le motivazioni dei giudici i quali si sono convinti della sua colpevolezza grazie alle telecamere poiché “il viso emergente dalla foto ritraente l’indagata mostra borse sotto gli occhi e due rughe verticali dal naso al mento, e dalle immagini ritraenti l’autrice del furto si intravedono dette caratteristiche”. Se, dunque, la negoziante si era limitata a descrivere la donna come una 50enne dai capelli castani e lunghi, i giudici, uomini, avrebbero certamente infierito sull’età, concentrandosi precisamente sui segni del tempo ormai presenti sul viso della sempre affascinante ladra.







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