Un servizio choc della Gabbia Open realizzato dal collega Silvio Schembri: un uomo, vestito da prete in abito talare, che frequenta numerosi night club nella Pianura Padana. Il lungo servizio registrato all’insaputa del presunto sacerdote – presunto visto che lo stesso uomo vestito con abito talare si definisce un prete, ma mancano verifiche sulla sua identità visto che il viso è stato (giustamente) criptato – mostra come il prete gira ogni notte vari locali con spogliarelliste e prostitute, appartandosi in più momenti in privè e consumando rapporti sessuali con varie ragazze. Il giornalista entra in confidenza con il prete e gli chiede conto, lui serafico risponde “qui è pieno di belle ragazze”, oppure “in questo locale è il top, costano tutte meno”, “sono un prete, di giorno dico messa ma di notte mi diverto, che male c’è?”. Lo choc purtroppo prosegue visto che il parroco di una non precisata nel servizio località nella Pianura Padana, non esita a visitare nella stessa notte più locali per poter frequentare altre ragazze e vedere altri spogliarelli. Problemi di morale? La risposta è tanto semplice quanto aberrante, e si sente distintamente nel video: «faccio peccato? Beh, poi mi confesso, che male c’è?».
Un prete, purtroppo l’ennesimo, che viene coinvolti in atti e usi non propriamente legati alla morale cattolica e in generale alla funzione di ministro di Dio che esercitano. Come con Don Contin a Padova, così anche per il presunto prete del servizio choc de La Gabbia Open. In giro a vedere spogliarelli, a consumare rapporti e pagarli con prostitute e tutto in veste da sacerdote, senza alcuna vergogna. «Se qualcuno mi vede? Qui sono tutti sposati o fidanzati, se mi dicono qualcosa li minaccio di dire tutto a mogli e fidanzate…» afferma con totale leggerezza l’uomo di mezza età che ammette normalmente che questo è “peccato” ma che poi giustifica con la confessione. “Mariti e sposati hanno paura della moglie, io al massimo mi confesso e finisce tutto”…. Al netto di una Chiesa umana, corretta e vicina agli ultimi, purtroppo ci sono anche casi, isolati, di sacerdoti che con la funzione di ministro divino purtroppo hanno davvero poco a che fare…