Il rischio slavine era 4 su 5, eppure sotto la valanga di Tignes, sulle alpi francesi, sono stati coinvolti molti sciatori che incuranti del pericolo meteorologico hanno sfidato lo stesso la montagna, di fatto cavandosela per fortuna e per miracolo. Poche ore fa infatti una valanga si è abbattuta nella stazione sciistica di Tignes, sulla pista da sci “Carline” coinvolgendo molti praticanti che stavano sciando in tranquillità nel paradiso panoramico della Savoia. Diverse persone sono state coinvolte dal distacco di una massa nevosa ma, dopo che le prime notizie hanno riferito di almeno dieci sciatori dispersi, la Gendarmeria ha comunicato che non si è avuta nessuna vittima. Ovviamente chiusa tutta la zona, ricerche in corso per tutti gli sciatori che comunque paiono star bene senza particolari ferite dopo la caduta della slavina; la massa di neve si è abbattuta sulla “Carline”, l’unica pista aperta di tutto il comprensorio, viste le pessime condizioni meteo, che anche in questo momento rendono difficile l’arrivo deglii elicotteri.
Un rischio altissimo che purtroppo alcuni sciatori hanno disatteso: l’allarme dopo la valanga di Tignes è ora esteso a tutti i luoghi di montagna su Alpi francesi e anche italiane, dove i distaccamenti delle masse nevose rischiano di provocare grandi tragedie se non si prendono le dovute cautele e misure. “Secondo testimoni, ci sono molte persone sotto la valanga”, aveva precisato inizialmente alla France Press una portavoce regionale della Gendarmeria. Le condizioni di visibilità erano scarsissime e non potendo usare gli elicotteri si temeva il peggio per le condizioni dei feriti; poi per fortuna l’annuncio che tutti attendevano, comunicato dalla stessa stazione sciistica. «Molti sciatori sono stati investiti dalla neve e poi recuperati dal personale. I soccorsi sono stati subito messi in atto e, in seguito alle operazioni di ricerca, non vi sono vittime».