Papa Francesco/ Rocco Buttiglione contro Marcello Pera: “la Chiesa non rimanga prigioniera dell’Occidente”

- Niccolò Magnani

Rocco Buttiglione risponde a Marcello Pera sulle critiche a Papa Francersco: “la Chiesa non deve rimanere prigioniera dell’Occidente e dell’Europa”. Bergoglio populista? Sì e No, ecco perche

papa_francesco_fatima_2_ostensorio_lparesse_2017 Papa Francesco (LaPresse)

Rocco Buttiglione risponde qualche giorno dopo all‘attacco di Marcello Pera dalle colonne de Il Mattino contro Papa Francesco e un magistero “troppo populista e peronista, impregnato più di politica che non di Vangelo”, come aveva sottolineato il filosofo ed ex Presidente del Senato. Come Pera, anche Buttiglione profondo conoscitore della cultura e storia d’Europa, con un passato e un presente in politica e soprattutto fine pensatore e filosofo attento alle esigenze e ai “valori” della Chiesa e dell’Occidente. Buttiglione scrive all’amico Pera sulle colonne de La Stampa, pubblicato su Vatican Insider in questi giorni: «Il Papa, dice Pera, non è un difensore dell’Occidente […] Pera è acuto come sempre e molte delle cose che dice sono vere. Io penso tuttavia che non abbia capito il senso più profondo di questo pontificato e provo a spiegare perché», inizia così la trattazione del filosofo e politico centrista che aggiunge come non sia giusto pensare che a Francesco non importi dell’Europa o peggio della difesa della sua anima cristiana. «La difesa dei valori cristiani che stanno alla base dell’Europa è compito dei vescovi europei, dei laici e dei politici europei.

Il Papa ovviamente li appoggia ma questo non sarà più per lui il compito prevalente», spiega Buttiglione, aggiungendo come Pera abbia ragione di sicuro su un punto, ovvero che per Bergoglio l’Europa non è più il centro del mondo. Secondo il filosofo cattolico, «Abbiamo un Papa latinoamericano e non europeo perché la Chiesa Cattolica non è più prevalentemente europea. Viviamo la crisi della egemonia mondiale dell’Europa». Più esattamente, viviamo la crisi della egemonia mondiale dell’Occidente che è anche una crisi demografica: «la Chiesa conta sempre meno in Europa ma l’Europa conta sempre meno nel mondo», sottolinea Buttiglione nel suo articolo su Vatican Insider.

ROCCO BUTTIGLIONE VS MARCELLO PERA: “LA CHIESA NON PRIGIONIERA DELL’OCCIDENTE”

CONVERSIONE E CRISI CULTURALE

C’è bisogno di conversione, tanto quanto di una “rivoluzione” culturale vista la crisi stagnante che ha colpito la stessa Chiesa assieme all’Europa: per Buttiglione, «Una volta era diffusa la convinzione che i paesi non occidentali fossero “arretrati” e avrebbero alla fine seguito le tendenze stabilite dai paesi occidentali. Oggi sembra piuttosto che stiano cercando nuove strade. Molti fenomeni che noi consideriamo di “progresso” potrebbero alla fine risultare piuttosto fenomeni del declino e della decadenza europea». L’ottica di Papa Bergoglio dunque, secondo Buttiglione, è giusto che guardi ad un’ottica molto più universalista e necessariamente meno europea. «Chiese che eravamo abituati a considerare periferiche sono diventate (stanno diventando) centrali e noi siamo diventati un po’ periferici. Il processo è complicato, rischioso e pieno di pericoli. È però inevitabile», sottolinea ancora il filosofo ed ex Ministro, che non intende dare “colpe” a Papa Francesco per la crisi della Chiesa che ha profonde “origini legate anche alla volontà imperscrutabile dello Spirito Santo”. Interessante il passaggio, accennato già nella risposta di Eugenio Mazzarella allo stesso Pera la scorsa settimana, dove Buttiglione sottolinea cosa ci dobbiamo chiedere e domandare di tutto questo difficile periodo per la Chiesa e i cristiani: «che tipo di conversione lo Spirito di Dio ci chiede in questa tappa della storia della Chiesa e della storia della umanità. Uno dei problemi di questa fase storica per noi occidentali è che dobbiamo fare i conti con una immagine di noi stessi che non ci piace». Molti “valori” rischiano di saltare e il problema dell’Europa deriva anche da questo e da una “drogata” concezione del mercato e del capitale che il papa sudamericano intende oppore: in questo senso Bergoglio quanto San Giovanni Paolo II, secondo Buttiglione, «questa regola della competizione è stata utilizzata in modo falsato, le carte del gioco sono state truccate e i poveri ne hanno fatto le spese. Se si legge con animo sgombro da pregiudizi la grande enciclica Centesimus Annus di san Giovanni Paolo II si vede che essa riconosce pienamente i valori del mercato ma è lungi dall’essere apologetica del capitalismo». E qui il passaggio centrale della risposta del filosofo all’amico e collega Marcello Pera, ovvero quando Buttiglione pone l’attenzione sul tema dello “spogliamento dei valori”: «dobbiamo cercare di aiutare il transito nella nuova sintesi dei valori permanenti dell’Occidente ma per farlo dobbiamo essere capaci di spogliarli di aspetti contingenti che ne possono impedire la giusta universalizzazione.Siamo chiamati anche ad ascoltare e a comprendere, senza pretese di falsa superiorità, altre sensibilità ed altre culture».

PAPA FRANCESCO È POPULISTA?

A Papa Francesco spesso viene contestato il suo lato “populista”, e non solo Marcello Pera lo ha sottolineato nella sua disamina molto dura contro Bergoglio: «Il populismo è l’unica originale filosofia politica latino/americana. Essa fa leva sulle idee di giustizia e di diritto naturale che entra nella cultura latino/americana con Bartolomé de Las Casas e con la sua difesa degli Indios. Essa si mescola poi con elementi anarchici, anarco/sindacalisti ed anche fascisti», spiega Buttiglione nella precisa disamina culturale-sociale. A questo va aggiunto quanto poi che lo stesso populismo deve essere “purificato” ma che questo può avvenire solo nel confronto, serrato, con la dottrina sociale cristiana. «Pera vede nel cristianesimo un baluardo dell’Europa e della civiltà occidentale. Ha ragione e questo baluardo io voglio difendere insieme con lui», spiega Rocco Buttiglione al termine della sua trattazione.

«Quella sintesi europea del cristianesimo contiene valori permanenti e senza di essi l’Europa si dissolve. Il cristianesimo però non si esaurisce nella funzione di difesa della civiltà occidentale. Il cristianesimo può entrare all’interno di altri orizzonti culturali e produrre nuove sintesi. Quella occidentale non esaurisce le potenzialità del cristianesimo. Per questo non è giusto che la Chiesa si identifichi con l’Occidente, la Chiesa non può rimanere prigioniera dell’Occidente», ribadisce il filosofo cattolico, sottolineando come la stessa “sposa di Cristo” sia l’unica vera possibilità di “mediazione” nel conflitto di civiltà già cominciato da tempo e che rischia di portare alla distruzione completa. «La Chiesa è chiamata ad essere più veramente cattolica, cioè universale. Il Papa latinoamericano è una tappa di questo cammino».





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