LA VERITÀ SUI PROFUMI/ Altro che bouquet floreali: dalle ghiandole anali ai resti di balena, gli ingredienti

- Emanuela Longo

Quali sono gli ingredienti che compongono i profumi di maggiore successo? Altro che fiori, petali e bacche! Dalle ghiandole anali ai resti delle balene, ecco gli ingredienti.

profumo_pixabay Foto Pixabay.com

La scelta di un profumo è spesso difficile proprio per via della fragranza particolare e così soggettiva che ne rende complesso l’acquisto. C’è chi invece ha il proprio profumo del cuore che difficilmente cambierà negli anni. A far innamorare è spesso quel tocco di floreale che si mixa ai toni speziati. Ma siamo proprio sicuri che dietro gli ingredienti dei nostri profumi preferiti ci siano petali e bacche? Ad insinuare il dubbio è stata Hannah Betts per The Telegraph, la quale ha svelato la reale provenienza delle sostanze che hanno fatto la fortuna di celebri profumi entrati nella storia, a partire dallo storico Chanel No 5, uno dei più venduti nel mondo. Parlando di questo profumo si è spesso pensato che fosse costituito da un bouquet provocante composto da muschio e gelsomino unico nel suo genere. Ma qual è il vero segreto del profumo voluto da Coco Chanel? La sua fortuna è da attribuire (anche) alle ghiandole anali della genetta, al pari dello Shalimar di Guerlain.

RESTI DI BALENA: LA LORO FORTUNA

Il vero successo di alcuni dei profumi più amati del mondo, non sarebbe da ricercare in speciali fragranze floreali miste a misteriose formula sintetiche, bensì ad ingredienti animali piuttosto sgradevoli. Se i resti di balena farebbero allontanare qualunque essere umano, al tempo stesso hanno rappresentato anche il punto di forza di profumi del calibro di “Femme” di Rochas, “Poison” di Dior, “Habanita” di Molinard e “Green Irish Tweed” di Creed. Al loro interno è presenta l’ambra grigia, una sostanza prodotta dall’intestino dei capodogli ed espulsa attraverso le feci o il rigurgito. Sebbene abbia un odore nauseabondo che si colloca a metà strada tra quello di un calamaro e il classico letame, il suo valore farebbe cambiare idea anche al più schizzinoso: un chilo e mezzo di questa sostanza è infatti venduto a oltre 60 mila euro. A rendere gradevole il suo odore è proprio il sale che agisce ossidando la massa grigia fecale, formando esteriormente una pellicola.

GLI INGREDIENTI ANIMALI PIÙ USATI

Ma “Chanel No 5” e “Shalimar” non solo gli unici esempi di profumi che nascono da ingredienti naturali, o meglio animali. Le ghiandole anali sono quelle che vanno per la maggiore: “Tabu” di Dana è ottenuto esattamente da quelle di un cervo, mentre “Jolie Madame” di Balmain deve la sua fortuna ai castori. Un altro ingredienti di natura animale che ritroviamo in “Salome” è l’olio di hyraceum, ottenuto dai resti fossili di urine e feci di cani delle praterie. La tradizione di legare i profumi alle parti intime è piuttosto radicata: per il creatore di “Jicky” e “Mitsouko”, i profumi dovrebbero ricordare i genitali della sua donna, al contrario del “Black Orchid” che per Tom Ford deve odorare come quelli di un uomo. Non è più un segreto, d’altronde, che tra gli ingredienti che hanno reso celebri i principali profumi ci siano sostanze piuttosto particolari come sudore, seme, latte mammario e perfino essenza di ombelico di una vergine.





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