Nunzio Sulprizio verrà canonizzato oggi con una celebrazione guidata da papa Francesco. Nato nei pimi anni del 1800, Nunzio rimane orfano fin da bambino e cresce grazie al supporto della nonna materna. Sarà questa figura femminile così devota a trasmettergli il senso della preghiera, prima di abbandonarlo a sua volta alcuni anni più tardi a causa di una prematura scomparsa. A soli nove anni Nunzio viene affidato quindi allo zio materno, di professione fabbro e noto per il suo animo violento. Non saranno però solo le sofferenze fisiche, che comincia a lavorare, a compromettere la salute del giovane Sulprizio, ricorda Famiglia Cristiana, quanto l’osteosarcoma che lo colpirà tempo dopo e che gli imporrà un trasporto immediato all’Ospedale degli Incurabili di Napoli.
NUNZIO SULPRIZIO, LA MORTE IN GIOVANE ETÀ
Il colonnello Felice Wochinger sarà per lui come un padre durante il suo ricovero di 21 giorni, periodo in cui il giovane Nunzio non smetterà mai di prestare aiuto ai sofferenti. Morirà a 19 anni dopo essere stato costretto a letto per diversi giorni. La proclamazione a Santo di Nunzio Sulprizio dona prestigio anche alla sua Pescosansonesco, la cittadina in cui ha avuto i natali nel 1817 e in cui è presente ancora qualche discendente. Fra questi la pronipote Cesira Luciani, il cui ramo familiare deriva da uno dei cugini del Santo. La donna ricorda in particolare come la popolarità di Nunzio si era sparsa in tutta la città proprio grazie alla sua grande sopportazione della malattia. Per questo la comunità religiosa di Pescosansonesco aveva deciso di erigere un Santuario per accogliere le sue reliquie, prima che Pio IX dichiarasse il giovane scomparso venerabile e infine Beato quattro anni più tardi.
IL MIRACOLO CHE LO HA FATTO DIVENTARE SANTO
Papa Francesco invece ha accettato la sua santificazione, ricorda Rete8, per via di un miracolo avvenuto una decina d’anni fa: la guarigione di un ragazzo di Taranto, rimasto ferito in un grave incidente. Il giovane ha subito infatti delle lesioni cerebrali e danni permanenti che avrebbero ridotto le sue abilità motorie. L’intercessione del Beato invece lo ha guarito, comparendo in una visione collegata alla sua grande devozione per Sulprizio. I genitori avrebbero quindi immerso una benda nella fonte di Riparossa della cittadina adagiandola sulla fronte del ragazzo, che subito dopo ha cominciato a stare meglio.