Il fariseo che, invitato Gesù a pranzo, si scandalizza che non faccia le abluzioni previste dalla legge ebraica, è il brano di Vangelo di oggi su cui si è concentrato il papa per la sua omelia alla messa mattutina di Santa Marta. A quell’ipocrita, che lo criticava perché aveva ignorato la legge, Gesù risponde senza paura: “Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria”. Scribi, sadducei, farisei, tutti seguivano Gesù per trovare qualcosa di cui poterlo accusare, ha detto Francesco: “si scandalizzavano delle cose che faceva Gesù quando perdonava i peccati, quando guariva il sabato. Si strappavano le vesti: “Oh! Che scandalo! Questo non è di Dio, perché si deve fare questo”. Non gli importava la gente: gli importava la Legge, le prescrizioni, le rubriche”. Gesù non aveva paura, spiega il papa, un’altra volta li chiamò “sepolcri imbiancati”. Belli da fuori, ma putridi dentro. Ci sono molti episodi nei vangeli dice il papa di questo tipo: “Gesù qualifica questa gente con una parola: ‘ipocrita’”. Gente con un’anima avida, capace di uccidere. E capace di pagare per uccidere o calunniare, come oggi si fa. Anche oggi si fa così: si paga per dare notizie brutte, notizie che sporchino gli altri”.
OMELIA A SANTA MARTA
Ancora oggi anche tanti cristiani sono così, aggiunge, persone che cercano di apparire, ma dentro di loro non c’è Gesù, c’è lo spirito del mondo. Sono degli stolti, dice loro Gesù, perché chiudono l’anima alla grazia, ma la salvezza è un dono di Dio, nessuno salva se stesso neppure con le pratiche e la legge. “State attenti voi davanti ai rigidi. State attenti davanti ai cristiani – siano laici, preti, vescovi – che si presentano così “perfetti”, rigidi. State attenti. Non c’è lo Spirito di Dio lì. Manca lo spirito della libertà. E stiamo attenti con noi stessi, perché questo ci deve portare a pensare nella nostra vita. Io cerco di guardare le apparenze soltanto? E non cambio il mio cuore? Non apro il mio cuore alla preghiera, alla libertà della preghiera, alla libertà dell’elemosina, alla libertà delle opere di misericordia?” ha concluso Francesco.