Si è chiuso nella giornata di ieri il processo con imputato un professore di 46 anni, accusato di aver fatto sesso con una sua allieva di 15. Il tribunale di Rimini ha condannato l’uomo a due anni di carcere con il beneficio della pena sospesa, per l’accusa di atti sessuali su minorenne. Inoltre, come provvisionale alla parte lesa, sono stati disposti 10mila euro, già versati alla vittima. Il professore era stato arrestato lo scorso 30 gennaio, poco prima che lo stesso mettesse piede nell’istituto di Riccione dove lavorava. A far emergere la relazione fra l’insegnante e la studentessa minorenne, alcuni messaggi WhatsApp, comprese note vocali, che i due si erano scambiati, e che in breve tempo avevano fatto il giro del web.
MESSAGGI DIFFUSI DALLA STESSA RAGAZZA?
Forse la stessa ragazza si era vantata con un’amica per il rapporto che aveva, e fidandosi le aveva mostrato i messaggi incriminati, che poi sono finiti sugli smartphone di decine di studenti. In breve tempo la vicenda è giunta alle orecchie del dirigente scolastico che ha denunciato il tutto alla polizia. Le forze dell’ordine hanno quindi indagato, sequestrando il telefonino e il computer del professore, e scoprendo tra l’altro che il figlio dello stesso era il fidanzatino ufficiale dell’alunna “amante”. L’uomo era stato confinato agli arresti domiciliari presso l’abitazione dei genitori, e ieri ha patteggiato una pena di due anni.