Dall’uccellino di Del Piero, alla poca “plin plin” fino all’acqua che elimina l’acqua: per le bottiglie Uliveto e Rocchetta negli ultimi anni gli spot in tv sono stati tanti e molteplici, ma molti sono rimasti nell’immaginario collettivo ancora oggi. Nessuno però anni fa si sarebbe sognato un caso assurdo come quello esploso negli ultimi giorni, ovviamente sui social: tutto nasce dalla foto che vedete qui sopra, un post social in cui lo sponsor della Nazionale di Pallavolo femminile celebra l’incredibile e inatteso argento ai Mondiali di Giappone (persa solo al tie break contro le fortissime serbe, ndr). Con la bottiglia in primo piano, accusano i tantissimi polemici haters online, pare che siano state “nascoste” le stelle della Nazionale, le atlete di colore Paola Egonu e Miriam Sylla, dal fotomontaggio della bottiglia Uliveto in primo piano. Vi lasciamo immaginare (anzi no, ve lo raccontiamo per puro istinto masochista) il grado della “polemica” subito scoppiata: «razzisti»; «siete come Salvini»; «boicotta Oliveto» fino ad arrivare a post reali di giornalisti importanti come Marco Castelnuovo – «La foto con cui #uliveto celebra le ragazze della pallavolo nasconde le due donne simbolo della nostra nazionale. Incidentalmente nere. Quando ringraziarono i maschi, non celarono nessuno. Strano, no?» – e soprattutto Selvaggia Lucarelli, anch’essa scatenata contro l’agenzia di pubblicità dietro all’azienda di acqua italiana, «C’è l’acqua che elimina l’acqua e l’acqua #Uliveto che nasconde le due campionesse di colore dietro la bottiglia d’acqua».
LA REPLICA DELLA ULIVETO: “MACCHÈ RAZZISMO, SOLO CASUALITÀ”
Ecco, peccato che in realtà ci siano una serie di punti che ovviamente l’utente medio twittarolo non ha minimamente considerato: in primis, in quella foto in realtà non vi sarebbe la Sylla e neanche la Egonu ma la Ortolani, altra campionessa (non nera) della nostra splendida Nazionale. In secondo luogo – e per questo bastava navigare sul web per trovarle immediatamente – vi sono altri spot e pubblicità sui giornali in cui invece ci sono altre foto con le due atlete di colore in bella vista. Quindi che cos’è, razzismo a giorni alterni? Fa gioco facile l’azienda a replicare alla polemica: «Siamo sconcertati e amareggiati dal fatto che ci sia stato imputato un atteggiamento discriminatorio. Lo scatto è d’archivio e ci è stato fornito dalla Federazione. La scelta è stata casuale. Come si può verificare sui nostri account Instagram o Facebook o guardando le precedenti pubblicità, sono sempre presenti tutte le atlete. Cerchiamo semplicemente di alternare le foto», ha spiegato al Corriere Patrizio Catalano Gonzaga, direttore marketing e media di Uliveto Rocchetta. Insomma, occorre forse chiudere con il commento del fumettista Gipi che sempre su Twitter fa pubblica ammenda: «Chiudiamo questa discussione e ci occupiamo del razzismo vero, visto che ne abbiamo in abbondanza?». Insomma, tra sponsor e razzismo (millantato) per una volta non è “il vino” ma “l’acqua” stessa a far emergere l’autentico equivoco: come dire, “in acqua veritas”..