E’ arrivata nel pomeriggio di oggi la condanna a carico di Dimitri Fricano, il 30enne biellese reo confesso del delitto della fidanzata 28enne Erika Preti. Il gup del Tribunale di Nuoro, Mauro Pusceddu, dopo tre ore di camera di consiglio ha emesso la sua sentenza, condannando il giovane a 30 anni di reclusione. Sono esattamente gli anni che aveva avanzato, al termine della sua requisitoria il pm Riccardo Belfiore. Al momento della sentenza, come spiega Cagliaripad.it, il giovane non era presente in aula ma c’erano invece i genitori della vittima che hanno commentato con poche parole il verdetto al termine del primo grado con rito alternativo: “Siamo soddisfatti perché è stata riconosciuta la piena responsabilità di Dimitri nel delitto di nostra figlia”, hanno pronunciato Fabrizio Preti e Tiziana Suman. Dimitri, come ricordavamo nel precedente focus, uccise la fidanzata Erika in seguito ad un banale litigio scoppiato per delle briciole di pane sul tavolo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
CHIESTI 30 ANNI A DIMITRI FRICANO
Sta per concludersi il processo in corso a Nuoro a carico del trentenne, ex commesso di Biella, Dimitri Fricano, accusato di aver ucciso la sua fidanzata, Erika Preti, durante una vacanza a San Teodoro, in Sardegna. Era il 12 giugno 2017 quando la giovane 28enne fu uccisa a coltellate nella casa dove la coppia soggiornava. Inizialmente Dimitri aveva raccontato di una presunta incursione da parte di alcuni ladri ma alla fine vuotò il sacco ed un mese dopo confessò l’omicidio della fidanzata, culminato in seguito ad una banale lite esplosa per la presenza di alcune briciole sulla tovaglia. Oggi, dopo l’attenta analisi delle perizie effettuate dalla procura il gup di Nuoro, Mauro Pusceddu, si pronuncerà con sentenza, decidendo così il destino del trentenne assassino reo confesso. Prima dell’arrivo del verdetto, è stato il momento della requisitoria del pm Riccardo Belfiore il quale – come riporta l’agenzia di stampa Ansa – rivolgendosi al giudice, ha avanzato la sua richiesta. “Condannate Dimitri Fricano a 30 anni di carcere”, ha asserito. Richiesta giustificata anche dal fatto che, secondo il magistrato, il giovane biellese al momento dell’omicidio della fidanzata fosse perfettamente capace di intendere e di volere.
OMICIDIO ERIKA PRETI, “FRICANO CAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE”
Anche le perizie commissionate dal giudice e dalla pubblica accusa hanno evidenziato la piena capacità di Dimitri Fricano, assassino reo confesso della 28enne Erika Preti, di intendere e di volere al momento del suo assassinio. Nessun tipo di infermità mentale, dunque, a differenza di quanto sostenuto dalla sua difesa – rappresentata dagli avvocati Roberto Onida e Alessandra Guarini -, che di contro ha contestato ampiamente le relazioni degli esperti ritenendo che siano stati commessi vari errori. Tra questi, come spiega La Provincia di Biella, quello di non aver adeguatamente esplorato la storia clinica di Fricano e di non aver mai acquisito le cartelle relative a quando era in cura al Centro di Igiene Mentale, né la documentazione dell’ambulatorio che lo seguiva per l’epilessia. Sempre a detta della difesa del 30enne, al momento del delitto lo stesso avrebbe presentato “una sintomatologia tale da compromettere in modo parziale la capacità di volere”. Nel corso dell’udienza di oggi, in aula presso il tribunale di Nuoro erano presenti i genitori della vittima, Marina Suman e Fabrizio Preti, costituitisi parte civile con gli avvocati Lorenzo e Chiara Soro. Assente invece l’assassino reo confesso Dimitri Fricano.