Desirèe Mariottini, fermato quarto uomo per la morte della giovane sedicenne di Cisterna di Latina, drogata e stuprata dal branco prima del decesso. Le forze dell’ordine hanno lavorato senza sosta nelle ultime quarantotto ore ed è stato fermato anche un quarto uomo, ritenuto responsabile della tragica fine della giovane. Secondo una prima ricostruzione, la 16enne sarebbe stata indotta ad assumere un mix di sostanze letali, con i pusher consci delle conseguenze potenzialmente letali (metadone ed eroina, ad esempio). Il pubblico ministero ha evidenziato che ci sono aggravanti per aver agito su una minorenne incosciente e per motivi abietti, oltre che con crudeltà: un omicidio volontario pluriaggravato, dunque, con gli inquirenti al lavoro per tentare di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Una vicenda che richiama da vicino quella di Pamela Mastropietro, la diciottenne di Macerata barbaramente uccisa da Innocent Oseghale.
MELUZZI: “E’ TEMPO DI RASTRELLAMENTI”
Intervenuto a Quarto Grado, Alessandro Meluzzi ha commentato: “Io credo che il modo migliore per ricordare la memoria di Desirèe sia quello di guardare alla verità: non è una verità urbanistica, è un problema di una criminalità nuova in cui un fenomeno di immigrazione incontrollata ha portato a una leva immensa di manovalanza che ha modificato radicalmente il mondo della droga in Italia”. E ha aggiunto: “Sostanze che erano abbastanza difficili da reperire ora sono disponibili a basso costo con un grande numero di spacciatori, che riempiono tutte le nostre città. Questi spacciatori si aggirano con un senso di impunità che è anche dovuta alla mancata reazione dello Stato”. E opta per la linea dura: “E’ tempo di rastrellamenti capillari per rimandare questi mostri da dove sono venuti, non c’è altro da fare”. Un’affermazione che non è piaciuta al conduttore Gianluigi Nuzzi: “Su rastrellamenti mi viene un brivido alla schiena”. Evidenziando: “Non mi è piaciuta la parola dalla quale mi dissocio perché mi ricorda le leggi fasciste del 1938”.