Gilberto Baschiera, direttore di un filiale di banca in Carnia, ha trasferito quasi un milione dai ricchi ai poveri. Non ha intascato un euro. Ha sbagliato secolo? MAURIZIO VITALI
Cosa sono per un ricco diecimila eurini? Poco o niente. Ma cosa sono per un povero (anche suddivisi per più poveri)? Manna. Quindi se io ogni mese prelevo diecimila eurini dai depositi dei ricchi e li giro sui conti dei poveri, ho trovato la chiave di volta della giustizia distributiva fai da te. Inevitabile che tutti definiscano come novello Robin Hood furlàn il direttore della filiale di Forni di Sopra (Udine) della Banca di Carnia e Gemonese del Credito Cooperativo. E’ lui, Gilberto Baschiera, il bancario che, diecimila al mese, euro più, euro meno, in un po’ di anni ha trasferito quasi un milione dai facoltosi ai meno abbienti. Ha cominciato nel 2009, in piena crisi finanziaria mondiale, a ribellarsi alla chiusura dei rubinetti del credito. E’ andato avanti fino all’altroieri, poi l’hanno beccato. Lui ha candidamente ammesso tutto, ha spiegato di aver agito “per aiutare correntisti in difficoltà o che non riuscivano ad accedere al credito bancario”. “Ho sempre pensato — ha aggiunto — che oltre a tutelare i risparmiatori il nostro compito fosse soccorrere chi ha bisogno”. “Buona l’intenzione”, scandiva con approvazione il conterraneo friulano Bruno Pizzul nelle telecronache della nazionale, “ma sbagliata l’esecuzione”, aggiungeva con amarezza.
Baschiera ha patteggiato due anni e il giudice è stato buono, è fuori con la condizionale. Oddio, buonissimo no: non avendo il milioncino da restituire, gli hanno preso la casa. La banca l’ha licenziato, perché “non si fa così”, e francamente è difficile darle torto, anche se spiace.
Adesso bisognerà chiarire altre cose, e cioè se ricchi e poveri si fossero accorti o no, e quando e in che modo, di uscite ed entrate inspiegabili. I ricchi alleggeriti a loro insaputa vorranno indietro i soldi, e i poveri beneficiari a loro insaputa potrebbero essere chiamati a cacciare gli euri. Comunque vada, una cosa è certa: il direttore-Robin Hood non ha messo in tasca un centesimo. Chapeau. Ha però fatto una cazzata, non v’è dubbio. Una cazzata dovuta ad alcuni errori di valutazione. Per esempio:
1) il Friuli non è la foresta di Sherwood;
2) un bancario non ha il physique du rôle del bracconiere (qual era Robin Hood). Nemmeno, ça va sans dire, di un Tex Willer;
3) nel XIII secolo governava in Inghilterra Giovanni Senza Terra, un usurpatore non eletto dal popolo. Mentre nell’Italia di oggi…
4) nell’Inghilterra di quel periodo non avevano ancora inventato il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza, che rendono inutile il bracconaggio;
5) per conseguenza vigeva ancora la povertà, che in Italia è stata abolita con il Def, Documento di economia e finanza;
6) Baschiera intendeva ribellarsi a “un sistema che abbandona i pensionati con la minima e i giovani senza risorse”, ma sbagliava nemico: non si era accorto infatti che il nostro sistema non è affatto così, perché tutti hanno diritto a 780 euro mensili.
Tuttavia, seriamente, siamo debitori a Baschiera, di una domanda e una lezione.
La domanda: com’è che una banca cooperativa, con finalità dunque sociali, finisce per comportarsi come tutte, oppure, forse, è costretta a comportarsi come tutte le altre?
La lezione: buona intenzione, etica, ribellione non sono forze che cambiano la Storia. Nemmeno quella con la s minuscola.
