E’ giallo sulla scomparsa di un uomo, Fulgencio Obiang Esono, cittadino italiano nato in Guinea Equatoriale ma residente a Pisa e che da ormai venti giorni non dà più notizie di sé. Fulgencio, ingegnere di professione, lo scorso 18 settembre era partito per il Togo dove si era recato per valutare un’offerta di lavoro che aveva ricevuto. Il viaggio sarebbe dovuto durare quattro giorni ma dal suo arrivo avrebbe fatto perdere i contatti sparendo nel nulla. A raccontare la misteriosa sparizione è il Corriere Fiorentino nell’edizione online, il quale ha raccolto la testimonianza della sorella Maria Clara che lo aspetta in Italia con sempre maggiore ansia. Con il passare dei giorni, infatti, cresce sempre di più il timore che in Togo possa essergli accaduto qualcosa di davvero brutto: “Mi ha mandato un messaggio vocale il 18 settembre, dicendomi che il viaggio era andato bene, poi più niente”, ha dichiarato. L’uomo dunque, in Africa è arrivato davvero ma una volta giunto si sarebbe come volatilizzato nel nulla. Secondo i familiari, proprio quella offerta di lavoro per cui lui era partito, potrebbe essere stata una trappola dei servizi segreti della Guinea Equatoriale, ad oggi una delle più feroci dittature nel mondo.
SCOMPARSA FULGENCIO OBIANG ESONO: ORE DI ANSIA PER LA FAMIGLIA
Fulgencio Obiang Esono ha 48 anni e da trenta vive a Pisa dove si è laureato. Negli ultimi anni è stato un oppositore politico del governo guineano ed aveva fortemente criticato la dittatura. Anche da qui i dubbi dei familiari. La Farnesina sta seguendo da vicino il caso con l’ambasciata italiana in Camerun ma al momento non sarebbero giunte notizie confortanti. Disperata la sorella Maria Clara che commenta: “Forse quell’offerta di lavoro era una trappola per rapirlo e sequestrarlo. I due Paesi sono lontani ma il regime della Guinea è terribile. Potrebbero torturarlo, potrebbero ucciderlo, ogni minuto che passa potrebbe essere fatale. Forse è già morto”. Rivolgendosi poi alla Farnesina ha chiesto il massimo aiuto affinché possa avere notizie del fratello scomparso. Ad aumentare i timori della sorella era stata anche una videochiamata da parte di un cugino che vive in Guinea nella quale l’uomo, per paura di essere intercettato, aveva scritto su un foglio che Fulgencio era stato sequestrato e portato nella prigione di Black Beach.