Il caso di Scanzorosciate si è risolto: due giorni fa il ricercato da giorni, Salvatore D’Apolito, dopo aver sparato alla moglie (in gravi condizioni nell’ospedale di Bergamo) e fuggito in Vespa e poi in camper, si è costituito ai carabinieri. Dopo l’appello della sorella Libera a Pomeriggio 5 mercoledì scorso, Salvatore ha deciso di porre fine alla sua latitanza e si è consegnato: «Ho fatto una sciocchezza. Mi spiace, mi sentivo un uomo solo e abbandonato: ho chiuso gli occhi e ho sparato». In realtà aveva pianificato tutto nel dettaglio, tanto che nel camper ritrovato a Lesmo (a pochi chilometri da Scanzorosciate e Villasanta, dove vivevano i due ex coniugi) sono stati rinvenute scorte di cibo e denaro sufficiente per andare avanti ancora per qualche tempo. Fuga in Vespa, la parrucca per coprire il viso assieme al cappuccio e poi il camper come rifugio: tutto pianificato per punire quella donna che lo aveva reso solo e abbandonato, ma che in realtà aveva già picchiato e aggredito nei mesi scorsi, tanto da ricevere l’ordinanza dai giudici di non potersi presentare nelle vicinanze della casa di Flora Agazzi.
“MI SENTIVO SOLO E ABBANDONATO”
«Mi auguro, se mi sente, che ci ripensi e si costituisca: è una tragedia per noi, è una tragedia per i ragazzi, una tragedia per Flora. Io l’unica cosa che posso dire è lanciare un appello, Salvatore costituisciti ai carabinieri! Pensa a tutti noi, ma soprattutto per te stesso. Cosa pensi di ottenere così? Siamo distrutti»: questo appello di Libera D’Apolito, emesso mercoledì scorso a Pomeriggio 5, è dunque servito visto che lo stesso Salvatore ha chiamato nei giorni scorsi il figlio di Libera e, contattato il suo avvocato, si è consegnato alle autorità confessando il tentato omicidio. «Mi sentivo solo e abbandonato», avrebbe detto appunto ai carabinieri ma il caso resta drammatico specie perché Flora è ancora grave in ospedale e non vi sono segni di miglioramenti nell’ultima settimana.