L’Unione degli atei italiani e degli agnostici razionalisti, l’Uaar, ha lanciato una campagna in vista di un possibile sondaggio pubblico per la sostituzione del crocifisso nelle aule scolastiche (“che oggi mette tutto il resto in silenzio con prepotenza”) con altre immagini. Da sempre gli atei contestano la presenza del simbolo religioso nelle aule scolastiche o di tribunale, in quanto spazi pubblici nei quali secondo la Costituzione, dicono, non dovrebbe trovare spazio alcun simbolo religioso in quanto non esiste religione di stato. Chi difende il simbolo della fede cattolica risponde dicendo che si tratta di un simbolo della tradizione del nostro paese, dunque non una imposizione a scapito di altri simboli religiosi o laici (anche perché nelle aule scolastiche di norma è sempre presente anche la foto del Presidente della Repubblica in carica), ma semplicemente il simbolo a cui il popolo italiano nella stragrande maggioranza dei casi ha fatto e fa ancora riferimento.
IL SONDAGGIO DEGLI ATEI UAAR
Per l’Unione degli atei i primi risultati indicano che gli italiani preferirebbe sostituire al crocifisso l’articolo 34 della Costituzione, quello che dice che “La scuola è aperta a tutti”. E infatti lo è: nelle scuole italiane si trovano studenti di tute le religioni e anche i non credenti senza nessun problema. Altre possibili scelte, dicono ancora, vertono su ritratti di protagonisti della nostra storia come Dante, Rita Levi Montacini, la bandiera italiana o semplicemente una parete vuota. A parte che tra i grandi personaggi della storia italiana figurano anche papi come ad esempio Giovanni Paolo II, la parete bianca è simbolo di grande tristezza e vuoto di valori: il nulla come messaggio ai giovani. Il segretario dell’associazione promette di non fermarsi: “Nelle prossime settimane valuteremo come dare seguito alla campagna, perché quella per avere luoghi istituzionali laici e aperti a tutti è una battaglia rispetto alla quale non abbiamo intenzione di abbassare la guardia”. Come sempre da parte di queste associazioni ateiste, si cerca lo scontro invece dell’unità, la divisione invece di un simbolo comune a tutti come è il crocifisso.