Auschwitzland, nuova puntata: dopo che Selene Ticchi, protagonista dell’increscioso episodio della maglietta nera con la scritta incriminata che, durante un ritrovo in quel di Predappio, inneggiava ai campi di concentramento nazisti quali parchi giochi, la diretta interessata torna di nuovo al centro dell’attenzione per via di un audio che è stato mandato in onda ieri sera nel corso della quotidiana puntata de La Zanzara su Radio 24. La donna, infatti, che nei giorni scorsi aveva parlato di black humour da parte sua e giustificandosi dicendo di aver indossato la prima tshirt capitatale sotto mano, è stata infatti ingannata da un suo finto sostenitore che, fingendosi un camerata e nostalgico come lei, le ha chiesto di parlare del caso: ad aggiungere una componente ironica al tutto, ci ha pensato l’autore dello scherzo che alla Ticchi si è presentato col nom de plume di Italo Destro, senza che apparentemente tuttavia la donna si accorgesse di nulla. E la diretta interessa, a proposito della vicenda della maglietta choc, è stata chiara: “Non sono pentita di nulla”.
LA TELEFONATA DI… ITALO DESTRO
Nel corso della registrazione audio della telefonata tra l’uomo che si è finto un camerata simpatizzante e Selene Ticchi, mandata in onda da La Zanzara, si sente l’uomo presentarsi come Italo Destro e scusarsi con lei per il disturbo: “Ti esprimo la mia totale solidarietà perché immagino cosa ti stia succedendo” esordisce l’autore dello scherzo. “Che il problema dell’Italia sia la mia maglietta mi sembra assurdo” replica la Ticchi e il suo interlocutore coglie la palla al balzo e ammette che “quello che mi fa andare in bestia di questa situazione sono questi comunisti del ca**o”, a cui fa eco la Ticchi che parla di un buonismo imperante. “Non mi sono però pentita di nulla, stendiamo un velo pietosissimo” spiega la donna che ammette di aver compiuto quel gesto in un momento sbagliato ma invoca la sua libertà tirando in ballo pure la Costituzione. “La maglietta? Mi è stata regalata anni addietro” risponde la Ticchi alla domanda su dove si possano reperire, suggerendo che basta guardare su Internet e poi conclude con un “Ciao!” sorridendo quando Italo Destro la invita a dire “Viva il Duce”, forse solo allora conscia dello scherzo in atto…