Sono numerose le polemiche suscitate dalla notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio stradale della figlia di Ilda Boccassini e Alberto Nobili, due popolari magistrati. Alice Nobili avrebbe investito lo scorso 3 ottobre un medico 61enne sulle strisce, uccidendolo. L’uomo sarebbe morto poche ore dopo il ricovero a causa delle violenta botta alla testa riportata a causa dell’incidente. Oltre ad essere indagata per omicidio stradale, alla Nobili è stata ritirata la patente e sequestrato il mezzo. All’indagine però, come spiega Il Messaggero, ora fa seguito la polemica sollevata da Usb e relativa alla presenza sul luogo dell’incidente del comandante dei vigili urbani Marco Ciacci: “Siccome è risaputo che Ciacci ha collaborato per anni con Ilda Boccassini” quando dirigeva la sezione di polizia giudiziaria della Procura, la sua presenza, scrivono integrerebbe “una violazione del codice di comportamento”. Ma la polemica ora è anche un’altra, come spiega AffariItaliani: sul tragico investimento nel quale ha perso la vita un uomo, infatti, ci sarebbe stato un “insolito riserbo”. Ovvero, la notizia sarebbe trapelata solo nelle passate ore poichè i media erano stati impossibilitati ad apprendere e divulgare le generalità delle persone coinvolte. Solo ieri, infatti, a parlare della figlia di Ilda Boccassini e del medico 61enne, Luca Voltolin, rimasto vittima, è stato il quotidiano Libero. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
POLEMICHE SU INTERVENTO CAPO VIGILI
Stava attraversando sulle strisce pedonali quando uno scooter l’ha travolto. Sembrava un incidente stradale come tanti quello in cui era rimasto coinvolto un medico esperto di Aids. Trasportato in codice giallo al Pronto soccorso, è morto pochi giorni dopo il ricovero a causa delle conseguenze dovute alla caduta. Alice Nobili, figlia dei magistrati Ilda Boccassini e Alberto Nobili, è stata denunciata per omicidio stradale. Sulla vicenda è scoppiata una polemica anche perché sul posto era intervenuto direttamente il capo della polizia locale Marco Ciacci. L’ex comandante Barbato era stato sostituito, per volontà del sindaco Sala, dopo che era rimasto coinvolto in un’indagine di Ilda Boccassini. «Se le cose sono andate come descritte, riteniamo che il comandante debba dimettersi immediatamente», si legge in un post su Facebook, dove è stata creata la pagina “Comitato verità e giustizia per Antonio Barbato”. (agg. di Silvana Palazzo)
ILDA BOCCASSINI, FIGLIA INDAGATA PER OMICIDIO STRADALE
La figlia dei due magistrati Ilda Boccassini e Alberto Nobili è indagata dalla Procura di Milano per omicidio stradale. L’incidente risale al 2 ottobre, quando Alice Nobili piombò addosso ad un pedone in viale Monte Nero, in mezzo alle strisce pedonali. Il medico infettivologo Luca Voltolin cadde pesantemente a terra sbattendo la testa violentemente: fu trasportato in ospedale dall’ambulanza in codice giallo, ma le sue condizioni peggiorarono in codice rosso. I neurochirurghi del Policlinico provarono a salvarlo con un intervento, ma il 61enne morì dopo sei giorni di coma. Come riportato dal Corriere della Sera, è stata ricostruita la dinamica dell’incidente. Erano le 19.30 quando il pedone, al centro delle strisce pedonali, venne investito. L’impatto avvenne dopo che un’auto davanti allo scooter avrebbe bruscamente svoltato. Pur senza provocare lesioni dirette al pedone, Alice Nobili ha «indubitabilmente determinato la caduta mortale della vittima, che lascia la moglie e un figlio».
LE POLEMICHE PER L’INTERVENTO DI CIACCI
Per la figlia dei due ex procuratori aggiunti Alberto Nobili e Ilda Boccasini, si profila la certezza di dover scegliere un rito alternativo – quindi patteggiamento o rito abbreviato – per stare nella parte più bassa dell’etichetta di pena, che la legge fissa da 2 a 7 anni per questo reato. Il pm di turno intanto ha sequestrato il motorino ad Alice Nobili, mentre la prefettura ha in via amministrativa ritirato già la patente per 5 anni. Ma attorno alla 35enne è scoppiato anche la polemica del sindacato Usb, a causa della presenza del comandante dei vigili Marco Ciacci. Per il sindacato e il Comitato Barbato quel giorno sul luogo dell’incidente «sarebbe intervenuto sul posto prima delle pattuglie» proprio Ciacci, che per anni ha collaborato con Ilda Boccassini quando dirigeva la sezione di polizia giudiziaria della Procura. Questo integrerebbe «una violazione del codice di comportamento dei dipendenti pubblici». Si fa riferimento all’articolo 7, secondo cui “il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale”.