Picchiato e aggredito da un branco di bulli che perseguitavano il figlio da tempo. Domenico Manzoni, 53 anni, cercava un chiarimento con i genitori di uno dei ragazzi, invece è stato inseguito e pestato. La violenza si è consumata nella notte di Halloween: tre auto gli hanno sbarrato la strada nei pressi del cimitero di Castello Brianza dopo aver parlato con il papà di uno dei bulli. Sono arrivati prima i pugni e poi le percosse con una spranga di legno. Dopo mesi di intimidazioni, l’aggressione davanti agli occhi del figlio, che attonito di fronte al pestaggio è riuscito a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. La moglie dell’artigiano ha raccontato al Corriere della Sera che suo marito ha riportato fratture allo zigomo, contusioni al volto, due denti rotti e un taglio profondo vicino all’occhio. Tornato a casa, nelle prossime ore sarà ricoverato di nuovo per ulteriori accertamenti. «Vogliamo solo che guarisca e il desiderio era esclusivamente quello di sanare una situazione che si trascina da tempo. Siamo increduli e sconvolti», ha dichiarato la signora Mary.
INDIVIDUATI I RESPONSABILI DEL PESTAGGIO
Il sindaco di Colle Brianza ieri ha voluto incontrare in ospedale a Merate il concittadino aggredito. Lo ha fatto poche ore prima che Domenico Manzoni venisse dimesso per poi essere nuovamente ricoverato oggi al Sant’Anna di Como, dove si valuterà la necessità di un intervento. «Si è trattato di un episodio di violenza inaudita in un contesto di assoluta normalità», ha dichiarato Marco Manzoni definendo «dell’orrore» il racconto della vittima del pestaggio. «Stiamo parlando di ragazzi di famiglie per bene, che però, a quanto mi dicono, da tempo, almeno un anno, avrebbero iniziato a prendere di mira i coetanei del paese vicino», ha aggiunto il sindaco di Colle Brianza. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di identificare gli autori del pestaggio: una dozzina di ventenni di Dolzago, dei quali i militari stanno cercando di accertare le singole responsabilità. Tra le ipotesi anche quella di screzi tra gruppi rivali, cominciati sui social e poi degenerati. Il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi, aveva annunciato un’ordinanza che istituisce una sorta di coprifuoco in alcune zone del paese. Evidentemente non è servita.
COLLE BRIANZA, PICCHIATO DAI BULLI CHE TORMENTAVANO IL FIGLIO
Un’altra storia di bullismo che ha visto protagonista suo malgrado un 53enne di Merate, vicino Como. Non un figlio ma un padre, selvaggiamente aggredito da un branco di ventenni, 15 contro uno a picchiare, procurando varie fratture al volto, come appurato dai chirurghi maxillo-facciali dell’ospedale Sant’Anna di Como. Denti rotti, naso e zigomo, un incubo per un padre che aveva cercato i genitori dei bulli che tormentavano quotidianamente il figlio sui social network e anche dal vivo, un gruppo che amava scagliarsi anche contro altri ragazzi, nell’impunità generale. E così il 53enne ha cercato un confronto con il padre di uno dei bulli per cercare di arrivare ad una soluzione, considerando da quanto la problematica si protraeva. Il confronto a detta della stessa vittima dell’aggressione è stato acceso ma civile, ma successivamente sono iniziati i problemi.
“VOLEVO SOLO CHE LASCIASSERO IN PACE MIO FIGLIO”
Almeno tre macchine infatti hanno inseguito l’uomo e il figlio quindicenne, che ha fatto appena in tempo a chiamare le forze dell’ordine prima che la furia del branco si scatenasse sul padre, costretto al ricovero a Como per le ferite riportate, anche se fortunatamente è stata scongiurata l’ipotesi dell’intervento chirurgico. “Io volevo solo aiutarlo, li ho cercati per parlare e chiedere di smetterla e lasciarlo in pace” ha spiegato l’uomo aggredito, che per riprendersi avrà bisogno di un lungo periodo di riabilitazione e riposo. Il suo gesto ha ricevuto la solidarietà dell’amministrazione di Dolzago, nel meratese, ma ha portato alla luce soprattutto una situazione che si protrae da mesi, con le aggressioni dei bulli che si sono ripetute anche se non erano mai arrivate ad un tale livello di ferocia fisica.