Fiorenza Pontini, ex prof di inglese, è stata condannata a un anno di reclusione con sospensione della pena per via delle frasi razziste scritte su Facebook. La donna fu prima licenziata dal liceo Marco Polo di Venezia dove insegnava e denunciata da alcuni suoi studenti e colleghi dopo aver letto le frasi a sfondo chiaramente razzista che era solita postare sui social. L’episodio risale al 2016 ma solo nelle passate ore, come riporta Repubblica.it, è giunta la condanna ad un anno a suo carico. Nel mirino dell’ex prof erano finiti soprattutto immigrati, profughi e bambini stranieri. La paura del diverso, evidentemente l’aveva portata a scrivere insulti e auguri di morte che non le furono perdonati dai suoi stessi contatti. “Bisogna ucciderli tutti”, scriveva, rivolgendosi ai malcapitati destinatari delle sue invettive. Ed ancora, in riferimento agli extracomunitari: “Speriamo che affoghino tutti… che non se ne salvi nessuno”. Quel profilo carico di istigazione all’odio razziale fu poi cancellato.
FRASI RAZZISTE, EX PROF CONDANNATA
Nel gennaio 2017, contro la prof e le sue frasi razziste si era già espresso il Miur con un provvedimento che ne disponeva il licenziamento di Fiorenza Pontini ma ora è arrivata anche la decisione del tribunale collegiale. Pur riconoscendo le attenuanti generiche, il giudice ha stabilito una condanna ad un anno con l’accusa di “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”. La procuratrice aggiunta, Paola Mossa, aveva invece avanzato nella richiesta di condanna la pena a 15 mesi in quanto nei post scritti dall’ex prof emergeva “un atteggiamento di discriminazione verso una certa categoria di soggetti”. Post Facebook che, prima della cancellazione del profilo potevano essere visti anche se non si era nella lista dei suoi contatti. Stando a quanto reso noto da La Nuova Venezia, l’ex professoressa non ha mai disconosciuto le frasi razziste da lei scritte. “Pontini ha già avuto la sua punizione: è stata sospesa per sei mesi e da quando è tornata al lavoro, non insegna più ma fa un lavoro amministrativo. Scrivendo quelle cose ha sbagliato, ma l’ha già pagata cara”, ha commentato il suo legale, avvocato Renato Alberini.